Nella Domenica della Parola di Dio del 21 gennaio 2024 Papa Francesco affermava che non possiamo fare a meno della Parola di Dio, della sua forza mite che, come in un dialogo, tocca il cuore. Alle soglie del Giubileo della Speranza non possiamo rimanere sordi alla parola di Dio: cos'altro può dare speranza al nostro vivere se non ascoltare, custodire e pregare quel che Lui, domenica dopo domenica, ci racconta? Questo libro presenta non un semplice commento ai Vangeli delle domeniche e delle solennità dell'Anno C, ma una preghiera per ogni brano evangelico: una riflessione costante di quello che siamo, davanti alla grandezza dell'amore universale di Dio, nella nostra fragilità di essere umani.
Nelle omelie raccolte in questo volume è seminato il Vangelo predicato da don Renato Coronelli nelle domeniche e nelle feste dell'anno liturgico. Esse corrispondono, con solo qualche mancanza, all'intero ciclo triennale del lezionario festivo secondo il rito ambrosiano. Le omelie qui pubblicate non sono uscite come tali dalla penna di don Renato, che ha lasciato solo manoscritti da lui utilizzati come traccia per la predicazione orale. La forma letteraria sufficientemente definita dei suoi scritti ha però permesso una revisione e redazione che non ne mortificasse lo spirito, ma anzi gli permettesse di parlare ancora vivamente, consentendo ai lettori di scorgere la cura amorosa e l'efficacia comunicativa con cui don Renato ha annunciato la Parola di Dio.
Competenza unita a chiarezza espositiva, per capire i passi incompresi e incomprensibili di Vangelo e dintorni.
Nel Vangelo sono numerosissimi i passi in cui compaiono dei numeri: «uno solo è il vostro maestro», «amico, prestami tre pani», «se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto», «Chiamati a sé i dodici discepoli», «E quelli gli fissarono trenta monete d’argento», e così via. A volte hanno un senso letterale, altre simbolico: Enzo Romeo li ha raccolti, disposti in ordine crescente e commentati brevemente e con uno stile accessibile a tutti. Questo sguardo «matematico» produce riflessioni inaspettate e stimolanti, svelando i significati di alcuni riferimenti numerici del testo che a volte passano inosservati, o vengono frettolosamente trascurati.
Il Vangelo di Giovanni è Vangelo «simbolico». Come decifrarne il senso profondo? La tunica e la rete sono simboli di un'unità che resiste a tensioni laceratrici. La tunica evoca la morte di Gesù, la rete l'azione di Pietro sul mare di Tiberiade. L'unità degli uomini è opera di Cristo e si attua in una correlazione inestricabile (le maglie della rete), in cui ciascuno ha bisogno dell'altro e tutti dipendono da una chiamata più alta. Nel quarto Vangelo tutto prende luce dalla preghiera di Gesù «perché siano una cosa sola come io e te siamo una cosa sola». Ogni episodio e i diversi simboli evocano una esperienza spirituale, insieme personale e comunitaria, a cui questo commento intende guidare.
Questo libro ha un obiettivo ambizioso: spazzare via un cristianesimo fatto di riti, dottrine, strutture, che ricopre con la polvere dell'abitudine e dell'incredulità mascherata da religione la memoria viva della parola e dell'azione di Gesù. È ora di chiederci quanto Vangelo ci possiamo permettere nella nostra vita. È ora di chiederci se sia possibile parlare di fede o di religione senza conoscere Gesù. Se sia immaginabile pensare a Dio senza confrontarsi con Lui. Se sia sensato impegnarsi per un mondo migliore senza ascoltare le sue parole. Leggendo il Vangelo noi vediamo un vero uomo, un vero maestro di umanità che continuamente cerca di rivelare il mistero che percepisce dentro e fuori di sé: quello di un Dio che chiama Padre. Per questa sua fede Gesù è morto e risorto. Per questa fede è necessario lottare e testimoniare ancora oggi. Togliendo la polvere che ha ricoperto il volto di Gesù.
«Questo libro ha una sola ragion d'essere: spingerti a leggere la Bibbia! Nella mia esperienza di sacerdote arrivo a dire che il 95 per cento dei cattolici non la legge. La maggior parte non la trova né utile né interessante, per molti è noiosa e complicata, per alcuni è solo una sorta di riparo dove trovare di tanto in tanto parole di conforto. E non se la passano bene nemmeno preti, frati e suore, che leggono la Bibbia "a pezzettoni", seguendo la liturgia, e non provano quasi mai a leggere per intero i libri dell'Antico Testamento». Parola di don Federico Tartaglia. Eppure, lo si ripete da molti secoli, «ignorare le Scritture è ignorare Cristo». Come fare, allora? Si può provare con questo manuale di "auto-aiuto biblico", in cui l'autore presenta uno per uno i 73 libri della Bibbia, mostrando - con linguaggio informale e brillante - perché non possiamo non leggere la Bibbia, e tutta la Bibbia, se vogliamo dirci cristiani.
Il libro è costruito sul dialogo tra le due autrici: Fersini descrive la situazione della coppia/famiglia oggi e chiede "risposte". Virgili rintraccia queste "risposte" nell'"Amoris laetitia", illuminata dalle sue radici bibliche. Decisiva è la spiegazione del linguaggio e della prospettiva in cui l'Esortazione si pone: non imponendo una dottrina dall'alto, ma ascoltando e dialogando con la realtà e l'esperienza concreta delle persone. Il libro si propone da un lato di far conoscere ai laici cattolici (e non) il messaggio dell'"Amoris laetitia" e la sua capacità di dialogare con la nostra cultura; dall'altro di mostrare l'ortodossia del documento e la sua assoluta fedeltà e ispirazione alla Parola di Dio.
Testo adatto a tutti per accompagnare l'intero Anno Liturgico e riflettere sulla Parola di Dio della Domenica.
- Stile vivace e mai banale
- Don Cazzulani è autore di successo
- Testo adatto a tutti per accompagnare l’intero Anno Liturgico e riflettere sulla Parola di Dio della Domenica
- Anno A, Vangelo di Mattteo
Il bianco splendente della trasfigurazione, l'erba verde della moltiplicazione dei pani, il rosso scarlatto della veste regale con cui i soldati si burlano di Gesù. Ma anche l'iridescente arcobaleno che saluta la fine del diluvio e, all'altro capo della Bibbia, la fantasmagoria cromatica dell'Apocalisse. Il mondo biblico non è certo in bianco e nero, ma è ricco di colori. Questo saggio, con gli strumenti della teologia, dell'antropologia e della psicologia, passa al setaccio Antico e Nuovo Testamento alla scoperta del simbolismo dei colori con cui la Bibbia - e le tradizioni religiose in generale - parlano anche all'uomo di oggi. Una rilettura originale di un tema affascinante, che aiuta a comprendere in modo nuovo i testi biblici.
Il fascino che i profeti esercitano è indiscutibile: la loro libertà di fronte alle strutture socio-politiche ed "ecclesiastiche", la loro vivissima capacità di intuizione, la tormentata esperienza della loro vocazione e missione, il bagliore della loro parola e del loro carisma li rendono cittadini del nostro mondo e contemporanei della nostra storia.
In questo libro ormai diventato un classico, l'Autore, con la competenza che lo contraddistingue, ci presenta la figura dei profeti, e attraverso l'analisi dei loro testi ci fa conoscere il loro messaggio, così antico e così attuale.
Commento al Lezionario Festivo, anno C. Nuova edizione aggiornata. Classico del card. Ravasi per l'Anno C 2015/2016 - Rito romano.
Gesù parlava alla gente: aveva tante storie da raccontare. Così tante, che l'apostolo Giovanni alla fine confessa la sua povertà: impossibile stiparle tutte in un libro. Il profeta di Nazareth affabulava, seduceva le persone con le sue parabole: trascorrevano le ore ad ascoltarlo. I Vangeli sono la storia di questo cantastorie. Perché anche la sua vita è un racconto: sicuramente la trama più bella. Queste pagine sono nate così: raccolgono i commenti al Vangelo usciti per un anno su un quotidiano. In mezzo alle mille vicende di questo mondo, lui non smette di fare notizia. L'unica storia, alla fine, che ci racconta qualcosa di diverso.
«Stendendo questi brevi commenti ai vangeli festivi ho avuto un solo scopo, come sempre: fare incontrare il vangelo con la vita e la vita con il vangelo. È scontrandosi con l’esistenza di chi l’ascolta che la parola di Dio svela il suo vero significato, la sua attualità e anche la sua bellezza. Ascoltare significa confrontare la Parola con l’esistenza e l’esistenza con la Parola. Sono convinto che il compito di un commentatore è di aprire la strada all’incontro con la Parola. Nulla più. Nessuna invasione del testo e nessuna invasione del lettore. È bene fermarsi alla soglia. Bastano pochi suggerimenti essenziali, che possono aiutare il lettore a trovare personalmente la porta di entrata. Il commentatore si ferma sulla soglia. Tocca al lettore varcarla» (dalla Premessa).
Testo adatto a tutti per accompagnare l'intero Anno Liturgico e riflettere sulla Parola di Dio della Domenica. Per l'anno liturgico B.
Quasi un diario di viaggio: la storia semplice di un cammino, non troppo diverso da quello della vita di tutti. Solo con il Vangelo in tasca, amico lieto che restituisce il senso di tanti fatti, che altrimenti resterebbero muti. Il Vangelo fa buona compagnia: non fallisce mai il suo compito di bruciare il ceppo più grosso di legna, quello che si consuma lento, ma che alla fine si rivela anche il più adatto a scaldare le dita, intirizzite dal freddo e dalla paura.
Tra i numerosi commenti agli Atti degli Apostoli, questo testo si caratterizza per l'essenzialità, la semplicità e la chiarezza. Il titolo - "Alla scuola degli Apostoli" - dice il taglio didattico. La struttura è quella di uno strumento di facile uso: brano degli Atti, strumenti per capire, piste di riflessione, suggerimenti per pregare, preghiera finale. Un testo che prende il lettore per mano e lo guida a fare una prima esperienza di lectio divina sugli Atti degli apostoli.
«È un peccato essere noiosi», diceva Enzo Biagi. È un peccato annoiare e, se si tratta di predicazione, è anche un’occasione persa per la crescita nella fede dei fedeli. Viviamo nell’era della comunicazione e delle immagini: l’attenzione alle nostre parole da parte di chi ascolta è sempre più limitata. La sfida di ogni domenica è quella di trasmettere il desiderio di ritrovarsi insieme, per fare con gioia memoria della risurrezione di Cristo.
L’autore offre in queste pagine un ricco commento alla liturgia dell’Anno A. Per ogni domenica e solennità: introduzione, presentazione delle letture, riflessioni e testimonianze attinte dalla parola di Dio, dalla tradizione ecclesiale e dall’attualità. Pagine utili per l’approfondimento personale e per costruire la propria omelia nei giorni di festa.
Continua la pubblicazione in volumi separati dell’opera di Gianfranco Ravasi “Celebrare e vivere la Parola”, da anni un testo di riferimento come commento al lezionario festivo.
• Per la preparazione di omelie e catechesi del prossimo anno liturgico
• Ogni domenica il commento alle letture e uno spunto pastorale
• Utilizzabile sia per il rito romano sia per quello ambrosiano
È un libro per giovani e meno giovani, per chi vuole riflessioni fresche che guidino nella comprensione dei Vangeli della Domenica. Le meditazioni si riferiscono ai brani evangelici delle Domeniche secondo il calendario liturgico romano. Lo stile quotidiano e brillante del giovane autore lo ha già reso molto noto nel web, tanto che i suoi commenti sono scaricabili e possono essere ricevuti via e-mail dai fedeli. Questo libro li raccoglie e li rende agibili e consultabili da tutti.
«Stendendo questi brevi commenti ai vangeli festivi ho avuto un solo scopo, come sempre: fare incontrare il vangelo con la vita e la vita con il vangelo. È scontrandosi con l’esistenza di chi l’ascolta che la parola di Dio svela il suo vero significato, la sua attualità e anche la sua bellezza. Ascoltare significa confrontare la Parola con l’esistenza e l’esistenza con la Parola. Sono convinto che il compito di un commentatore è di aprire la strada all’incontro con la Parola. Nulla più. Nessuna invasione del testo e nessuna invasione del lettore. È bene fermarsi alla soglia. Bastano pochi suggerimenti essenziali, che possono aiutare il lettore a trovare personalmente la porta di entrata. Il commentatore si ferma sulla soglia. Tocca al lettore varcarla» (dalla Premessa).
«È un peccato essere noiosi», diceva Enzo Biagi. È un peccato annoiare e, se si tratta di predicazione, è anche un’occasione persa per la crescita nella fede dei fedeli. Viviamo nell’era della comunicazione e delle immagini: l’attenzione alle nostre parole da parte di chi ascolta è sempre più limitata. La sfida di ogni domenica è quella di trasmettere il desiderio di ritrovarsi insieme, per fare con gioia memoria della risurrezione di Cristo.
L’autore offre in queste pagine un ricco commento alla liturgia dell’Anno C. Per ogni domenica e solennità: introduzione, presentazione delle letture, riflessioni e testimonianze attinte dalla parola di Dio, dalla tradizione ecclesiale e dall’attualità. Pagine utili per l’approfondimento personale e per costruire la propria omelia nei giorni di festa.
Si tratta di una nuova edizione riveduta, corretta e ampliata di un libro che è un classico dell'esegesi, della meditazione e della preghiera a partire dalla Parola di Dio. Viene analizzato l'intero Vangelo di Marco.
Tra i numerosi commenti al quarto Vangelo, questo testo si caratterizza per l'essenzialità, la semplicità e la chiarezza. Il titolo - alla scuola di Giovanni - dice il taglio didattico. La struttura è quella di uno strumento di facile uso: pericope evangelica, strumenti per capire, piste di riflessione, suggerimenti per pregare, preghiera finale. Un testo che prende il lettore per mano e lo guida a fare una prima esperienza di lectio divina sul Vangelo di Giovanni.
"Psalterium meum, gaudium meum!" Questa esclamazione di sant'Agostino esprime tutto l'amore con cui la tradizione cristiana ha accolto la collezione dei 150 Salmi biblici. Il Salterio è, però, simile a una cittadella con molte strade, con palazzi monumentali e case modeste, con templi solenni e piazze rumorose: nei Salmi, infatti, si concentra tutta la vita dell'uomo credente, il suo riso e le sue lacrime, le sue speranze e le sue paure, la lode e la supplica. Questo volume vuole essere come una mappa di quella cittadella. Attraverso sette itinerari diversi, corrispondenti ai «generi letterari» salmici, si indica la planimetria poetica e spirituale del Salterio. Ma non si tratta di una guida generica: infatti le sette traiettorie sono illustrate attraverso trentadue Salmi emblematici, attentamente studiati e resi preghiera del nostro oggi.
«Queste note esegetico-pastorali al lezionario liturgico domenicale vogliono essere uno stimolo e un aiuto per rendere più trasparente e più incarnata questa Parola che risuona nella nostra assemblea. Ogni annunciatore deve, infatti, con timore e con amore, approfondire e proclamare la Parola di cui è “ambasciatore come se Dio esortasse per mezzo nostro” (2 Cor 5, 20), deve renderla seme nel terreno della storia e fermento nel groviglio delle vicende umane. Senza sostituire il lavoro di attualizzazione proprio di ogni pastore nei confronti della sua specifica comunità e di ogni credente nei confronti della sua esistenza, queste pagine vogliono solo far balenare l’inesauribile ricchezza della Parola proclamata» (dalla Presentazione del cardinale Martini).
«È un peccato essere noiosi», diceva Enzo Biagi. È un peccato annoiare e, se si tratta di predicazione, è anche un’occasione persa per la crescita nella fede dei fedeli. Viviamo nell’era della comunicazione e delle immagini: l’attenzione alle nostre parole da parte di chi ascolta è sempre più limitata. La sfida di ogni domenica è quella di trasmettere il desiderio di ritrovarsi insieme, per fare con gioia memoria della risurrezione di Cristo. L’autore offre in queste pagine un ricco commento alla liturgia dell’Anno B. Per ogni domenica e solennità, introduzione, presentazione delle letture, riflessioni e testimonianze attinte dalla parola di Dio, dalla tradizione ecclesiale e dall’attualità. Pagine utili per l’approfondimento personale e per costruire la propria omelia nei giorni di festa.
È un libro per giovani e meno giovani, per chi vuole riflessioni fresche che guidino nella comprensione dei Vangeli della Domenica. Le meditazioni si riferiscono ai brani evangelici delle Domeniche secondo il calendario liturgico romano. Lo stile quotidiano e brillante del giovane autore lo ha già reso molto noto nel web, tanto che i suoi commenti sono scaricabili e possono essere ricevuti via e-mail dai fedeli. Questo libro li raccoglie e li rende agibili e consultabili da tutti. Prefazione di Bruno Maggioni.
La lettera ai Galati è il manifesto del cristianesimo nascente. Paolo si oppone ai primi tentativi di svuotare il vangelo e farcirlo di leggi, norme e decreti. La croce di Gesù rivela una novità assoluta: Dio è tutto amore e l’unica legge per l’uomo è la libertà di amare come è amato. Saltano le barriere religiose e culturali, sociali e di genere: «Non c’è giudeo né greco, non c’è schiavo né libero, non c’è maschio e femmina» (Gal 3,28). È tolta ogni divisione: siamo tutti figli dello stesso Padre, fratelli che si accolgono nella loro diversità. La chiesa è sempre tentata, ovviamente a fin di bene, di sostituire il vangelo con la legge. Questa lettera è un accorato appello per non «cadere fuori dalla grazia» (Gal 5,4).
La cooperazione nell’opera del vangelo ha sempre visto insieme uomini e donne, impegnati in una fatica comune, nella fedeltà al Signore (Fil 4,2). La presente ricerca nei vangeli sinottici, nel quarto vangelo e negli Atti degli apostoli mostra la collaborazione della donna e dell’uomo nell’evangelizzazione delle origini. Oggi, come agli inizi, l’azione della Chiesa non può che essere a due voci: all’attività dell’uomo si affianca un contrappunto femminile di interiorizzazione, di slancio originario e preveniente, di apertura sempre maggiore, senza il quale l’impeto del vangelo si affi evolisce.
Tra i numerosi commenti al terzo Vangelo, questo testo si caratterizza per l'essenzialità, la semplicità e la chiarezza. Il titolo - alla scuola di Luca - dice il taglio didattico. La struttura è quella di uno strumento di facile uso: pericope evangelica, strumenti per capire, piste di riflessione, suggerimenti per pregare, preghiera fiale. Un testo che prende il lettore per mano e lo guida a fare una prima esperienza di lectio divina sul Vangelo di Luca.