Dai discorsi di Agostino sul tema. Un linguaggio che parla ai fedeli per immagini ed esempi concreti legati alla vita e alla storia dell'uomo.
Cristo come Capo del Corpo ecclesiale, pagine antologiche agostiniane tratte dai Discorsi, i Salmi e il Commento del Vangelo di Giovanni.
Come conciliare la libertà dell'uomo con la prescienza di Dio?
Gli scritti qui raccolti evidenziano invece come l'amore per l'unità della Chiesa spinga Agostino ad un'appassionata strategia di recupero dei donatisti nella comunione cattolica. Una raccolta animata da un messaggio attuale anche oggi nel contesto del dialogo ecumenico.
Scritto in forma di dialogo intorno al 387 d.C. a Cassiciaco, il De ordine segna l'inizio della riflessione dell'Ipponate sul problema del male. Il classico dilemma - può Dio essere insieme buono e onnipotente, nonostante il male? Quale il posto del male nel mondo? - viene prontamente messo da parte e si sottolinea l'incapacità dell'uomo ad afferrare l'ordine divino nella sua totalità. Solo distaccandosi dalla conoscenza delle cose materiali è possibile comprendere la vera bellezza dell'universo. La raccolta è preceduta da un'ampia introduzione.
Per sant'Agostino la Quaresima è il simbolo della vita dell'uomo. Tutta la nostra esistenza è una prova, una Quaresima, affinché, purificati, possiamo vivere una Pasqua eterna. I quaranta giorni che precedono la Resurrezione sono perciò occasione di meditazione e preghiera, di rinnovamento, di digiuno inteso come strumento di purificazione interiore, di silenzio e dialogo con Dio. In questo cammino l'uomo non è solo. Nei ventiquattro Sermoni qui raccolti il costante richiamo alla Chiesa, spinge Agostino a ricordare ai suoi diocesani che la penitenza quaresimale ha carattere comunitario; se la comunità ecclesiale è simile ad un corpo, le sue membra unite e collegate nel bene e nel male devono incoraggiarsi ed essere di esempio gli uni per gli altri. La raccolta è preceduta da un'ampia e illuminante introduzione.
Tutti gli scritti di Sant'Agostino sull'anima, attingendo principalmente a La grandezza dell'anima e testi successivi.
Un libro che aiuta il lettore a scoprire i ricchi significati filosofici, teologici e spirituali della riflessione di Sant'Agostino sul Tempo.
La «Piccola Biblioteca Agostiniana» (PBA) offre ai lettori testi italiani (opuscoli o pagine antologiche) della «Nuova Biblioteca Agostiniana» (NBA) corredati di ampie ed esaurienti introduzioni, su argomenti di particolare interesse. Dopo la conversione - e la lettura dell' Ortensio di Cicerone -, Agostino affronta nelle pagine de I Soliloqui due grandi temi: Dio e l'animo umano, la verità trascendente e l'interiorità razionale dell'uomo. Unico, invece, è il suo anelito: la preghiera di lode e di ringraziamento; e la caratteristica più profonda del pregare sta nel desiderio che dispone l'interiorità dell'animo all'ascolto di Dio, il bene da chiedere nella preghiera è di superare il proprio essere per comprendere il Sommo Bene, la vita vera.
Nella Lettera a Dardano - originariamente pensata come un trattato - sant'Agostino affronta due grandi temi: la presenza naturale di Dio nell'uomo e la presenza soprannaturale dello Spirito Santo, della Trinità in lui. I due pilastri su cui poggia l'argomentazione di sant'Agostino che sviluppa in tre momenti distinti, quello filosofico, quello della fede e mistico - sono i rapporti tra Dio e l'uomo: Dio è presente nella creatura in modo al tempo stesso immanente e trascendente. Infatti se si affenna solo la Sua immanenza si rischia il panteismo, ovvero la totale identificazione di Dio con la creatura; se si insiste solo sulla trascendenza di Dio e si dimentica la Sua presenza in noi, si dà un'idea falsa della divinità: un Dio oltre le nubi, lontano, indifferente. In tale visione, centralissima nel pensiero e nella esperienza vitale dell'Ipponate, trova spiegazione e ragione il famoso concetto dell'interiorità: non narcisistico ripiegamento su se stessi e isolamento dal mondo, ma ricerca della Verità che alberga in noi e ci trascende.
corpo della Chiesa
Nel 400 d.C. il diacono Deogratias, di fronte alle difficoltà incontrate nell'annuncio del Vangelo e nell'esercizio della catechesi si rivolge ad Agostino presentadogli una serie di problematiche di ordine metodologico e psico-pedagogico e di ordine contenutistico. E questo l'episodio all'origine del "De catechizandis rudibus", piccola opera agostiniana che ha avuto lungo il corso dei secoli un largo influsso sugli scritti e sulla pastorale catechetica. Con il termine "rudes" Agostino indica i nuovi nelle cose di Dio, da iniziare alla fede cristiana. Che cosa e come insegnare? Nell'opera propone una serie di elementi che, assunti a metodologia, diventano una concreta risposta alla "fatica" del cammino catechetico. Agostino approfondisce l'aspetto contenutistico, ma è soprattutto attento alla dimensione relazionale: il rapporto catechista/catechizzando è infatti il luogo dove si esperisce l'amore di Dio. E necessità pedagogica, allora, pensare ad un insegnamento personalizzato, attento alle esigenze e ai bisogni di ognuno. Il testo di Agostino, già edito nel volume 18 della stessa collana "Prima catechesi per i non cristiani", è qui accompagnato da un nuovo studio critico introduttivo e da un nuovo apparato di note di commento.
La «Piccola Biblioteca Agostiniana» (PBA) offre ai lettori testi italiani (opuscoli o pagine antologiche) della «Nuova Biblioteca Agostiniana» (NBA) corredati di ampie ed esaurienti introduzioni, su argomenti di particolare interesse. La riflessione sulla croce, luogo nel quale si consuma la vita terrena del Cristo. e inizia il disegno salvifico della risurrezione, accompagna Agostino lungo l'intero arco della sua esistenza e contrappunta in una trama fitta di riferimenti tutta la sua opera. Tema scandaloso e incomprensibile, l'adesione alla croce è atto d'amore e al tempo stesso adesione piena al mistero, è l'opportunità data all'uomo di riconsiderare le luci e le ombre della propria esistenza e di cercare in essa un senso. E così, tra storia, allegoria e analisi spirituale, attraverso il signum crucis Agostino descrive tutto l'agire del cristiano, del suo come del nostro tempo.
Come conciliare la bonta divina con l'ingiustizia nel mondo? Come spiegare la sofferenza del giusto? Esistono guerre giuste"? Questioni che trovano in Agostino una risposta capace ancora di parlare all'uomo di oggi. "
Per Agostino la ricerca filosofica è vissuta prima di tutto in una dimensione esistenziale, nel costante interrogarsi e nell'inquietudine che deriva dalla coscienza del limite della propria condizione finita e temporale; il suo anelito è quello di superare la temporalità per cogliersi nella dimensione dell'eterno. Con una sensibilità moderna individua nella persona intesa come singolo individuo, come essere pensante, il fondamento di un'esistenza autentica. Agostino è un pensatore che vive le problematiche dell'esistenza, penetra nella coscienza del suo tempo, è consapevole della vanità del finito e della presenza del male nella storia, si angoscia di fronte alla morte e alla possibilità del nulla. A partire da queste problematiche egli matura il suo pensiero nel tentativo di trovare delle soluzioni che lo possano aprire alla speranza. Il Curatore raccoglie le pagine agostiniane più significative sull'argomento, rivelando un Autore di straordinaria modernità.
Maestro nello scandagliare il cuore irrequieto dell'uomo, nelle 'Confessioni' e nella 'Citta di Dio', Agostino mostra la speranza come il frutto della tensione interiore con la quale l'individuo si proietta verso il futuro e verso l'assoluto.
Ricca antologia di testi agostiniani che documentano il suo studio inesausto, dall'eta di 19 anni, la sua ricerca di sapenza e il graduale approdo al cristianesimo: la vita beata deriva dalla conoscenza e dall'Amore di Dio.
Un testo di grande attualita su un grande valore che va sottratto alla banalita dell'utile e dell'egoismo per essere riproposto alla nostra societa.
Da Eva alla città di Dio
La lettura di queste pagine - le piu belle dell'Autore sulla pace - rivelera al lettore un Agostino attuale e rivoluzionario per il primato della morale e la scelta di indicare nell'amore la legge fondamentale della convivenza umana.