Nel 400 d.C. il diacono Deogratias, di fronte alle difficoltà incontrate nell'annuncio del Vangelo e nell'esercizio della catechesi si rivolge ad Agostino presentadogli una serie di problematiche di ordine metodologico e psico-pedagogico e di ordine contenutistico. E questo l'episodio all'origine del "De catechizandis rudibus", piccola opera agostiniana che ha avuto lungo il corso dei secoli un largo influsso sugli scritti e sulla pastorale catechetica. Con il termine "rudes" Agostino indica i nuovi nelle cose di Dio, da iniziare alla fede cristiana. Che cosa e come insegnare? Nell'opera propone una serie di elementi che, assunti a metodologia, diventano una concreta risposta alla "fatica" del cammino catechetico. Agostino approfondisce l'aspetto contenutistico, ma è soprattutto attento alla dimensione relazionale: il rapporto catechista/catechizzando è infatti il luogo dove si esperisce l'amore di Dio. E necessità pedagogica, allora, pensare ad un insegnamento personalizzato, attento alle esigenze e ai bisogni di ognuno. Il testo di Agostino, già edito nel volume 18 della stessa collana "Prima catechesi per i non cristiani", è qui accompagnato da un nuovo studio critico introduttivo e da un nuovo apparato di note di commento.