Il libro nasce con due obiettivi. Il primo è didattico/formativo. Desideriamo comunicare ai colleghi più giovani, in crescita e sviluppo professionale, quello che riteniamo di avere imparato e capito in tanti anni, svolgendo attività professionale, formazione, supervisione, ricerca, elaborazione teorico-clinica. Il testo pone molta attenzione alla centralità dei pazienti, ognuno diverso dall'altro, ognuno con la propria specificità; alla relazione terapeutica, all'analisi del set(-ting) che si adopera. Alla necessità di tenere conto dei confinanti/interagenti: neuroscienze e realtà biologica, tenendo in considerazione il livello etnico/antropologico/familiare ecc. Con i colleghi più "maturi" ci auspichiamo di poter dialogare. Il secondo obiettivo è quello di cercare di contribuire allo sviluppo e alla qualità della psicoterapia. Disciplina, oggi, molto più consapevole che in passato ma, contemporaneamente, assai variegata, sfaccettata, diversificata: rigorosa o naif, aperta o fideistica rispetto ai modelli; con approfondita attenzione in senso terapeutico o inconsapevole ingenuo tirare avanti: legato all'interesse del professionista più che alla responsabilità della cura.
Il 1/05/1947 Evelyn Francis McHale si gettò dall' 86° piano dell'Empire State Building di New York: l'impatto del corpo sull'automobile ne sfondò il tetto, frantumando i finestrini. Invece il corpo della donna, appena sgualcito, sembrava coricato in un sonno senza respiro in un'angelica compostezza. L'autrice si occupa delle condotte suicidarie che nascono da una "consapevolezza" e da una scelta che si inserisce in un processo che coinvolge la personalità nel suo complesso. Come scrive questo libro «ha la finalità di parlare di suicidio e della sua relazione con le esperienze distruttive, alcune delle quali finiranno per condizionare la creatività, diventando così un fattore protettivo alla vita umana». La sua riflessione è centrata sui processi psicodinamici e sulla terapia esistenziale, sottolineando come esista una continuità fra i dolori di ogni vita e quella quantità eccessiva che avvia il processo che può condurre alla tentazione, quanto non all'attuazione, di un comportamento suicidario. Il lettore si interrogherà sul senso della morte attraverso un profilo storico e artistico dei grandi geni arrivando a capire che il suicidio può diventare una scelta razionale.