Nel 1965, verso la conclusione del Vaticano II, la dichiarazione "Nostra aetate" sancì che era giunto il tempo, per la chiesa, di "esaminare con maggiore attenzione la natura delle sue relazioni con le religioni non cristiane".
Nostra aetate al n. 4 afferma che il legame spirituale della chiesa con l'ebraismo è misterioso e profondo.
"La chiesa di Cristo infatti riconosce che gli inizi della sua fede e della sua elezione si trovano già, secondo il mistero divino della salvezza, nei Patriarchi, in Mosè e nei Profeti".
Il presente studio esamina i modi in cui questa parte del documento conciliare è stata recepita all'interno della chiesa italiana e fino a che punto la sua recezione ha prodotto un pensiero teologico aggiornato, secondo i dettami del concilio.
Oltre alle principali iniziative in ambito ecclesiale, l'autore prende in considerazione quanto prodotto dall'editoria cattolica sul tema del dialogo cristiano-ebraico nei quarant'anni dal 1966 al 2005. L'autore sostiene che l'incontro con il popolo d'Israele deve proseguire con maggiore coraggio e apertura, così che l'autocoscienza ecclesiale sia capace di "rivedere le nostre categorie teologiche, liturgiche, morali, ecclesiologiche, ecumeniche".
Prefazione di Paolo De Benedetti
Postfazione di Piero Stefani
Autore:
Tagore Robindronath
(1861-1941). Premio Nobel per la letteratura nel 1913, è il più grande e geniale scrittore bengalese e uno dei più grandi del mondo. Tagore l’irripetibile frutto di una Calcutta cosmopolita, vero crogiuolo di rivoluzioni linguistiche, politiche, sociali e religiose.
Target:
Per tutti.
Contenuti:
«Più l'uomo si impegna nella fatica, nella politica, nelle attività sociali,
più rende visibile il suo intimo invisibile e cammina verso il futuro.
La capacità di esprimere se stessi si chiama libertà.
Le tenebre non sono libertà, come non è libertà l'invisibilità,
che è l'ostacolo più terribile da affrontare,
per superare il quale è necessario l'entusiastico fervore
del germoglio dentro il seme, del fiore dentro il boccio».
Per la prima volta in italiano, direttamente dalla lingua bengali, sono qui presentate 31 meditazioni tenute dal Premio Nobel bengalese Tagore agli alunni e agli insegnanti di Santiniketon, tra il 1911 e il 1914.
Poeta, pedagogo, musicista, filosofo, compositore, drammaturgo, promotore sociale, pittore, in Tagore la crescita umana, religiosa e letteraria seguirono un percorso parallelo e molto personale, in cui la poesia è quasi la registrazione dell’esperienza religiosa.
Questo volume, leggibile indipendentemente dai precedenti, è intitolato Il tremendo gioco della gioia in riferimento ai passaggi conclusivi della meditazione tagoriana sul Bello.
Autore:
Morotti Giuseppe
Nato a Nembro (BG) nel 1949, si forma presso i Saveriani e viene ordinato prete nel 1974. Con i Piccoli Fratelli del Vangelo di Charles de Foucauld si reca in Iran, condividendo la vita di alcune comunità cristiane ai confini con l'Iraq. Dopo 10 anni nella fraternità di accoglienza di Spello e 5 anni nella fraternità generale di Bruxelles, vive ora con la sua famiglia a Bolzano dove lavora nel Centro di accoglienza della Caritas e anima, nell'ambito parrocchiale, incontri di meditazione e di preghiera sui mistici cristiani e musulmani (sufi).
Target:
Per tutti. Ambiente cattolico e laico.
Contenuti:
In tempo di crisi è molto difficile sostenere la speranza; il mondo appare addirittura più grigio e problematico di quello che è.
Questo è un libro positivo che tratta un tema difficile, quello del rapporto tra cristiani e musulmani, oggi più che mai deteriorato da pregiudizi e incomprensioni reciproche.
L'autore non espone una teoria sul tema, ma racconta, in maniera semplice e diretta, esperienze di vita di quando era un piccolo fratello di Charles de Foucauld e per dieci anni condivise le sue giornate con la gente semplice di un territorio di confine tra Iran e Iraq. Racconta quello che faceva, come reagiva alla guerra e alla paura, come riuscì a vivere l'amicizia e l'ospitalità, che tipo di rapporti instaurò con persone e famiglie. Assicura che quando si lasciano da parte i principi astratti e si vive in profondità ciò che la vita presenta, l'incontro avviene spontaneamente e fa crescere non solo il rispetto ma anche la stima e la collaborazione reciproca; perché la religione non è un ostacolo all'incontro ma uno stimolo ad alimentare i grandi valori del rispetto e della convivenza che sono nel cuore di tutti.
Per approfondire questo aspetto, nella seconda parte del libro l'autore si sofferma sulle più significative esperienze mistiche del mondo cristiano e musulmano per dire che è là, in quel pozzo profondo e inesauribile di spiritualità, dove avviene l'incontro vero e personale con Dio, che si eliminano le differenze e si impara a fare autentica comunione.
Gli autori, testimoni privilegiati appartenenti al Giudaismo, al Cristianesimo e all'Islam, abituati al dialogo interreligioso, analizzano con lucidita' la coesistenza tra queste grandi religioni e le possibili vie d'incontro. Present. Luigi Sapio.
Vengono analizzati i valori del Buddhismo e il dialogo interreligioso. Buddhismo e Cristianesimo si interrogano sul ruolo delle religioni nel futuro degli uomini. L'AUTORE GUIDA IL LETTORE VER SO IL CUORE" DEL BUDDHISMO MEDIANTE LO STUDIO CRITICO DEI PRINCIPI CHIAVE DELLA "CONCENTRAZIONE" E DELLA "LIBERAZIONE", LEGATE RISPETTIVAMENTE ALLA DOTTRINA DELLA "CONTEMPLAZIONE" E DELLA "GENERAZIONE INDIPENDENTE". PROFONDAMENTE RADICATO NEL BUDDHISMO MAHAYANA SETTENTRIONALE GIAPPONESE, NEL SUO STUDIO FA SPESSO RICORSO AI TESTI CLASSICI PALI E SANSCRITI DEL BUDDHISMO INDIANO, ALL'ESEG ESI STORICO-CRITICA DELLA BIBBIA E AI FILOSOFI OCCIDENTALI. SECONDO TAKEUCI BUDDHISMO E CRISTIANESIMO CONDIVIDONO, ALLE SOGLIE DEL TERZO MILLENNIO, LA STESSA PREOCCUPAZIONE PER IL FUTURO DELLA RELIGONE IN QUESTO MONDO TECNOLOGICO, LA CONVINZIONE CHE LA RELIGIONE SOPRAVVIVERA A BENEFICIO DELL'UMANIT A, E UN RITORNO ALLE ORIGINI, ALLE PERSONE DEL BUDDHA E DI CRISTO, PER DARE NUOVE MOTIVAZIONI ALL'UOMO CONTEMPORANEO. L A PREFAZIONE "NOTE SULL INCONTRO BUDDHISMO-CRISTIANESIMO" H FIRMATA DAL TEOLOGO HANS KUNG. IL TESTO DELL AUTORE SI SNODA IN SETTE CAPITOLI: IL SILENZIO DEL BUDDHA; GLI STADI DELLA CONTEMPLAZIONE; CONCENTRAZIONE E MONDO DELL ALDILA; IL PROBLEMA DELLA GENERAZIONE DIPENDENTE; GENERAZIONE DIPENDENTE E INTERDIPENDENZA; UN INTERPRETAZIONE ESISTENZIALE DELLA GENERAZIONE DIPENDENTE; LA LIBERAZIONE E L ALDILA. IL VOLUME SI CHIUDE CON UN GLOSSARIO DEI TERMINI PALI E SANSCRITI E CON L INDICE DEI NOMI. "
Louis Massignon e la sua sconvolgente esperienza mistica frutto dell'incontro con l'Islam. Il giardino di dio" e`la leggendaria citta di bagdad, capitale dei califfi abbassidi metropoliti da cui si irradir l'u manesimo classico dell'islam con la sua raffinata cultura. Qui, nel 922 il mistico musulmano hallaj subl il maritirio per aver vissuto e insegnato la possibile reciprocita d'amor e tra dio e l'uomo: "siamo du e spiriti fusi in un solo corpo". E sempre a bagdad fu sconvolto da una misteriosa esperienza spirituale che cambir la sua vita e lo unl per sempre a questa citta, alla figura di al hallaj e all'islam. L'auto re ci guida sul cammino meraviglioso di una conversione che nasce e si approfondisce continuamente attraverso l'incontr o con l'altro, il rispetto e l'accoglienza del diverso; ci porta nel vivo di un'esperie nza determinante per lo sviluppo della spiritualita del dial"
Un libro di studio, fondamentale per chi si dedica all'ecumenismo, alle religioni e al dialogo religioso. Nella sua espansione l'islam si trovr subito di fronte il cristianesimo. Nel corso dei secoli il dialogo fra cristiani e musulmani subl alterne vicende. Dal duecento al cinquecento i francescani e i domenicani approfondirono la conoscenza dell'islam. Nei secoli succes sivi l'interesse reciproco si affievoll per riprendere nell'ottocento col rifiorire degl i studi di islamologia. Il concilio vaticano ii ha incoraggiato i cristiani ad aprirsi a nuove forme di dialogo. Se la reciproca conoscenza e`condizione necessaria al dialogo con l'altro, altrettanto important e e`saper assumere cio`che l' altro pensa di noi. In questo libro l'autore eviden zia come vedono i musulmani la loro religione e il cristiane