«Che cosa manca all'Italia per essere il Paese più felice del mondo?». È la provocazione da cui parte Andrea Illy, imprenditore del caffè, ambasciatore del made in Italy e capitano di un'azienda apprezzata nei cinque continenti per la sua lunga storia di ricerca, etica, qualità ed eccellenza. Innamorato della sua terra, Illy non fa sconti nel ragionare intorno all'Italia, Paese che da culla del diritto si è trasformato in patria del rovescio, pronto però a gesti di grande generosità; fucina di talenti che scappano e di furbi che spesso si annidano nella cosa pubblica; una società dove tutti sono allenatori e pronti a prendersela con i politici, ma dove ci sono anche tanti imprenditori (spesso generazioni di famiglie) che si fanno carico di mille problemi, con uno Stato che c'è troppo dove non dovrebbe ed è latitante dove servirebbe. Illy analizza con rigore scientifico i fenomeni in atto e con schiettezza scuote il mondo del lavoro, dell'economia, della politica, indicando le direzioni per cambiare rotta prima che sia troppo tardi. Punzecchiato dal giornalista economico Francesco Antonioli non si esime dall'invitare anche noi cittadini a un cauto "ottimismo della ragione": «L'Italia ha un vantaggio competitivo "endogeno" legato al concetto del bello, del buono, del ben fatto. Un'attitudine che deriva sia dalla vena creativa, alimentata dall'incommensurabile patrimonio di bellezze del nostro Stivale, sia dalla cultura manifatturiera di mestieri tramandati da generazioni. Queste sono tutt'oggi le nostre armi di rilancio». Un libro "effetto caffeina". Per ridare sprint a un Paese che da troppo tempo sa solo deprimersi.
Tenero, elegante, buffo, sornione, il gatto non ha mai dimenticato che un tempo c'era chi lo considerava una divinità, e come tale continua a esercitare indisturbato il suo fascino su di noi. Tuttavia, c'è ancora molto da scoprire e molti pregiudizi da sfatare. Il più diffuso, e insieme il più fallace, è che si affezioni più alla casa che non a chi la abita. Il grande etologo (e gattologo) Giorgio Celli sfata questa e altre leggende, insegna a comprendere e a comunicare con il gatto di casa, svela gli aspetti più curiosi e inaspettati, consiglia come affrontare i piccoli problemi di convivenza, aiuta a valutare l'intelligenza gattesca. Ma si spinge anche oltre. Riconoscendo la saggezza dei felini, ci dona importanti dritte su ciò che da loro possiamo imparare. In amore, per esempio, perché come sanno tutti i devoti gattofili, in seduzione e corteggiamento i gatti non hanno eguali. Si sofferma infine su differenze e sintonie tra i gatti e quei supergatti che la maggior parte di noi ha potuto ammirare solo nei documentari. Perché ovunque vivano, in un giardino metropolitano o in un'assolata savana, i felini sono i re del loro ecosistema. Magnetici, affascinanti, curiosi, e a volte letali, sono un capolavoro della natura. E anche se non lo riteniamo più un essere divino, come facevano molti nostri antenati, il gatto non ha perso certo il suo ascendente e in milioni di case ha trovato sapientemente un nuovo trono: il sofà.
Se in ogni tempo e in ogni luogo la civiltà è cominciata con una vigna, è perché niente è vivo più del vino. Il vino comprende, sogna, ricorda, progetta. E racconta. Di piccoli casolari nel Chianti e di moderne Babele come New York e Parigi. Di come mille status symbol non valgano un omino novantenne di Montalcino che sa dire di ogni bicchiere da quale vigneto proviene. Di come, dalla Roma dei Cesari a oggi, il vino si sia fatto persuasione, politica, persino religione. Di come uomo e vino abbiano imparato ad addomesticarsi a vicenda, anche grazie a un maledetto ragno. Ogni vino ha una storia, fatta spesso di racconti e aneddoti tanto straordinari da sembrare impossibili, una storia che rende ciascun vino unico e adatto a un particolare momento dell'esistenza o della giornata. Chissà che non sia proprio questa la più autentica e appropriata Guida dei vini: i corretti abbinamenti non solo al cibo, ma alla vita stessa, alle sue emozioni e sensazioni. Un viaggio nella storia e nella filosofia del vino e della vite, dedicato a quanti hanno compreso che non si beve per dimenticare, ma per ricordare.