Tolleranza e riconoscimento sono due concetti allo stesso tempo familiari e opachi. Ciascuno di noi ne ha una comprensione intuitiva, ma più che idee chiare e distinte, sembrano le sedi naturali di un infinito conflitto di interpretazioni. Eppure, alle due categorie è affidato un ruolo politico strategico allorché si discute nelle nostre società circa i modi in cui andrebbe affrontata la questione della pluralità culturale e religiosa. È sufficiente tollerare ed essere tollerati? Oppure quello che pretendiamo è di essere visti, riconosciuti, stimati, apprezzati per ciò che possiamo offrire alla comunità di cui facciamo parte, non a dispetto, ma grazie alle nostre identità diverse e irriducibili? Il problema è allo stesso tempo storico, concettuale e pratico e in questi termini viene affrontato dagli autori di un volume che ha l'ambizione di accompagnare il lettore proprio nel centro di una contesa decisiva del nostro tempo. Il libro raccoglie quasi tutte le relazioni tenute all'interno del ciclo di conferenze sul tema della tolleranza e del riconoscimento organizzato dal Centro per le Scienze Religiose della Fondazione Bruno Kessler (FBK) tra ottobre 2012 e febbraio 2013 In appendice al libro viene pubblicata (con l'assistenza scientifica di F. Forte) una Tavola rotonda sull'Islam e il pluralismo religioso, tenutasi sempre nei locali della Fondazione Bruno Kessler, il 18 aprile 2013.
Descrizione dell'opera
Il presupposto che accomuna i saggi raccolti nel volume è che la teologia fondamentale, per non accontentarsi di essere un vago aggiornamento dell'apologetica, deve implicare un'estetica, intesa inscindibilmente come teoria dell'arte e del sentire. Solo così la sostanza teologica della rivelazione e la forma antropologica della fede possono essere adeguatamente vagliate, alla luce del sentire umano. Affinché la promessa cristiana ci appaia degna di fede non basta considerarla ragionevole, occorre saperla 'immaginare': impegnare cioè nei suoi confronti le risorse della sensibilità e dell'immaginazione.
Sommario
Introduzione (S. Knauss - D. Zordan). I. APERTURE. Religione nel «cultural turn»: prolegomeni a un'estetica teologica per l'oggi (G. Larcher). Logiche dell'estetico: ritrattazioni teologiche (P. Sequeri). L'estetico e l'idea cristiana di Dio. Attrazioni e disaffezioni di un rapporto inquieto (M. Neri). II. SENSI. L'estetica della soggettività (A.D. Ornella). La soggettività, la persona e l'arte moderna. Riflessioni teologiche su Jacques Maritain e Charles Taylor (W. Dyrness). Il sentimento. Il teologico cristologico come verità dell'estetico alla luce della rifl essione di F. Schleiermacher e R. Otto (R. Maiolini). «Aisthesis»: i sensi e la teologia (S. Knauss). Il corpo di Dio: implicazioni estetiche della rivelazione cristiana di Dio (P. Lia). Sensi spirituali e anime di materia: del come la sapienza ci dice qualcosa di sé (S. Morra). III. SGUARDI. Immagine di culto - scrittura - corpo - arte. Riflessioni per una teoria elementare dei media nel monoteismo (E. Nordhofen). Lo spazio tra immagine e parola: il viaggio dalla «Deposizione» di Rogier van der Weyden a «Sliding Time» di Walter Verdin (D. Apostolos-Cappadona). Vedere l'invisibile, sentire il visibile. Interiorità e apprezzamento estetico in Kandinsky, riletto da Michel Henry (D. Zordan). Il mago come teologo: le 'Costellazioni' di Juan Miró (C. Pickstone). Vedere la luce: la contemplazione e le opere di James Turrell (J.L. Kosky). IV. PRATICHE. Arte, congenialità, contemplazione. Sulla possibilità di una relazione fra estetica e rivelazione a partire da Luigi Pareyson (A. De Santis). Calvino e Ricoeur. Da un'estetica del segno a un'estetica del senso (J. Cottin). Arte sacra, autonomia e servizio. Cinquant'anni dopo la «Sacrosanctum concilium» del Vaticano II (F. Boespflug). Senso teologico della liturgia e riscoperta dell'estetica rituale. Considerazioni sul Movimento liturgico del XX secolo (A. Grillo). Teo-drammatica come prassi di liberazione (R.S. Goizueta).
Note sui curatori
STEFANIE KNAUSS, dottoressa in teologia, ha studiato presso le Università di Freiburg i.Br., Manchester e Graz ed è attualmente ricercatrice presso il Centro per le scienze religiose della Fondazione Bruno Kessler. Si occupa soprattutto del rapporto tra teologia e cultura e della corporeità nelle religioni e nella teologia.
DAVIDE ZORDAN ha ottenuto il dottorato in teologia presso l'Institut d'Études Théologiques di Bruxelles ed è ricercatore presso il Centro per le scienze religiose della Fondazione Bruno Kessler. Insegna inoltre teologia fondamentale al Corso superiore di scienze religiose di Trento. I suoi studi riguardano in particolare l'estetica teologica e le dinamiche del credere nel contesto contemporaneo.
La corporeità umana, di cui la sessualità costituisce un aspetto fondamentale, si pone come tema di ricerca di diverse discipline. Ma nonostante gli sforzi analitici di sociologia, biologia, filosofia, storia e teologia, essa rimane sostanzialmente un mistero. Ci si può avvicinare alla sua essenza solo attraverso uno studio dei vari nessi che si intrecciano all'interno del complesso mistero dell'essere umano.
I contributi presentati nel volume trattano della relazione non sempre facile, ma fondamentale, tra religione ed esperienza del divino da un lato, e corporeità e sessualità vissuta materialmente e concretamente dall'altro. Nella loro varietà di prospettive, essi svelano scenari interessanti mostrando che questi aspetti non sono slegati l'uno dall'altro, ma intrecciati in tanti modi nell'incrocio tra religione, società e individuo corporeo.
I saggi sono il risultato di riflessioni maturate nel contesto di un laboratorio di pensiero rigoroso e libero da precomprensioni, uno spazio aperto di elaborazione sulle tematiche dei Gender Studies, connesse alle discipline teologiche e religiose che da circa dieci anni la Fondazione Bruno Kessler - Centro per le Scienze Religiose ha attivato nel quadro delle sue attività di ricerca, tra cui il seminario Gender, Sessualità, Religione tenutosi a Trento nel 2008.
Sommario
Introduzione. I. Corporeità da comprendere. Il contributo delle scienze naturali nella comprensione delle differenze sessuali (V. Chizzola). La religiosità ha un sesso? (S. Wendel). Una sessuazione non-segregante: il «terzo sesso» interpella la Bibbia (M. Perroni). Estatici e selvaggi: pratiche di «cross dressing» in alcuni esempi tratti dalla storia delle religioni (A.-K. Höpflinger). Essere creatura, diventare umano: una critica a Oliver O'Donovan (G. Loughlin). II. Corporeità da disciplinare. Maternità versus sessualità femminile: versioni cristiane di una contraddizione classica (A. Pedregal). Corporeità e sessualità in sant'Agostino: spunti per una lezione esemplare (A. Autiero). Ridendo con Aretino, ovvero: si può fare una storia del genere e del sesso dell'Italia pre-moderna? (G. Ruggiero). Carne negata, carne dovuta, carne inquisita fra XVI e XVII secolo (F. Alfieri). Qualcosa è cambiato? Corsi e ricorsi nell'immaginario erotico cattolico (G. Mannion). Cittadinanza sessuale e violenza religiosa nello Stato nazionale laico (L. Viefhues-Bailey). III. Corporeità da realizzare. Lance mistiche e teorie della sessualità (C.M. Furey). Sessualità e religione: ancora «diavolo e acqua santa»? (S. Knauss). Rendere «queer» la teologia morale: de-moralizzare e rimoralizzare la sessualità (R. Ammicht Quinn). «Queering» il corpo del Cristo: una lettura ecclesiologica (G. Ward).
Note sui curatori
ANTONIO AUTIERO (Napoli 1948) è professore ordinario di teologia morale presso la facoltà di teologia cattolica dell'Università di Münster. Direttore del Centro per le scienze religiose della Fondazione Bruno Kessler di Trento dal 1997, è membro, tra l'altro, dei gruppi di lavoro per la bioetica presso la Conferenza Episcopale Tedesca e presso la Commissione delle conferenze episcopali dell'U.E. di Bruxelles, nonché membro della Commissione Etica del governo federale tedesco per la ricerca sulle cellule staminali.
STEFANIE KNAUSS è dottoressa di ricerca in teologia. Ha studiato presso le università di Freiburg, Manchester e Graz e ora è ricercatrice presso la Fondazione Bruno Kessler - Scienze religiose di Trento. Nella sua ricerca si occupa soprattutto della corporeità nella religiosità e nella teologia, e della relazione tra teologia e cultura.
Descrizione dell'opera
Donazione d'organi, morte assistita, ricerca sulle cellule staminali, biopolitica: di questi importanti temi Antonio Autiero conversa con cinque autorevoli esponenti della politica e della scienza (due medici, un biologo molecolare, un filosofo) di area tedesca.
Note sui curatori
Stephan Goertz (1964) è teologo. Ha studiato teologia cattolica a Münster e Bochum, si è laureato e ha conseguito l'abilitazione all'Università di Münster presso la cattedra di teologia morale. Dal 2004 è titolare della cattedra di etica sociale e teologia pratica presso l'Istituto per la teologia cattolica dell'Università del Saarland.
Katharina Klöcker (1972) è teologa e giornalista. Ha studiato teologia cattolica a Tubinga, Parigi e Münster. Dopo la laurea ha lavorato presso l'Agenzia Stampa Cattolica a Bonn e a Bruxelles, si è perfezionata presso l'Istituto di formazione in giornalismo, quindi è diventata redattrice presso l'Agenzia Stampa Cattolica. Dal 2004 collabora con la cattedra di teologia morale di Münster.
Antonio Autiero (Napoli 1948) insegna teologia morale alla Facoltà di teologia cattolica dell'Università di Münster e dal 1997 dirige il Centro per le scienze religiose della Fondazione Bruno Kessler di Trento. Le sue ricerche spaziano dalle questioni di morale fondamentale ai problemi di bioetica e di etica ambientale. Si è occupato del pensiero rosminiano soprattutto sotto il profilo etico-teologico.
Descrizione dell'opera
Che cos'è la postmodernità? È davvero il paradigma oggi dominante? In tal caso, quale significato assume la realtà ecclesiale nel mondo postmoderno? Per la Chiesa non fu facile affrontare le questioni della modernità, un'epoca segnata dalle pretese del sapere scientifico. Oggi la comunità ecclesiale sembra muoversi con difficoltà pure nei confronti delle domande postmoderne, segnate invece da incertezza e frammentarietà. La risposta postmoderna alla domanda di Pilato sulla verità sembra consistere nell'indifferenza e nel non-senso.
Il volume prende in esame la situazione della Chiesa che vive nel contesto postmoderno. Le grandi svolte culturali e sociali del XX secolo esigono una diversa risposta da parte della Chiesa di oggi; sono in gioco la visione morale, l'azione pratica e pastorale, ma anche il significato teologico e spirituale e il senso della chiamata alla santità della Chiesa attuale.
L'autore ritiene che dopo il Vaticano II la Chiesa cattolica sia come rimasta in una specie di limbo, in attesa di formarsi una visione chiara della sua missione e del suo futuro. Invece di dedicarsi a singole questioni, egli offre piste e suggerimenti perché la Chiesa giunga a una migliore e più armoniosa autocomprensione, riscopra un'ecclesiologia più positiva, attui una prassi quotidiana più coerente.
Sommario
Prefazione. Ringraziamenti. Parte prima: Un nuovo paradigma per la Chiesa cattolica? I. La Chiesa nel nostro tempo: introduzione alle tematiche. II. La postmodernità e la Chiesa. Parte seconda: Risposte problematiche dell'ecclesiologia alla postmodernità. I. Dalla «Chiesa aperta» al neo-esclusivismo? II. La Chiesa e il religioso 'altro': ermeneutica dell'identità ecclesiale nella postmodernità. Parte terza: L'arte di costruire ponti. I. Dalla disputa al confronto. II. Preliminari di una metodologia ecclesiologica per l'epoca postmoderna. III. La promessa dell'ecclesiologia comparativa: verso un'ermeneutica ecumenica e interculturale. Parte quarta: «Analogia ecclesiae»: la prospettiva di una comunità virtuosa. I. «Analogia ecclesiae». II. Dall'etica delle virtù a una 'ecclesiologia delle virtù' per il nostro tempo. Conclusione: Aver cura dell'amore: spunti teologici e pratici iniziali per una «ecclesiologia delle virtù». Bibliografia. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Gerard Mannion si occupa di ecclesiologia ed etica. Dopo la sua formazione presso le università di Oxford e Cambridge, ha insegnato presso la Liverpool Hope University e nei Church Colleges di Oxford e Leeds. Attualmente presiede l'Ecclesiological Investigations International Research Network, oltre a essere Senior Research Fellow alla Katholieke Universiteit di Leuven (Belgio) e Visiting Professor presso l'Università di Chichester (UK). È anche co-presidente dell'Ecclesiology Program Group of the American Academy of Religion. Fra i volumi più importanti ha pubblicato Schopenhauer, Religion and Morality (2003) e ha curato Catholic Social Justice: Theological and Practical Explorations (2007), Comparative Ecclesiology: Critical Investigations (2008) e The Routledge Companion to the Christian Church (2008).