Nel corso dell’episcopato don Tonino Bello ha testimoniato Cristo morto e risorto: la dimensione patibolare e quella liberante della fede, legandole strettamente alla vita. In questa chiave ermeneutica va riletto anche lo stile pastorale e la sua caratterizzazione comunicativa, sintetizzabile in tre efficaci espressioni: Etica del volto, insieme, pedagogia dei gesti.
Dopo l'avvio della causa di beatificazione, proliferano le testimonianze sulla figura di don Tonino Bello. Anche mons. Vincenzo Pellegrini, primo fra i parroci nominati da don Tonino in diocesi di Molfetta, spigola tra i ricordi: dal primo incontro con il vescovo salentino, alla sua ansia di rinnovamento pastorale; dall'amore per l'Eucaristia, alla profetica destinazione dei beni diocesani. In poche pagine, un'immagine efficace del vescovo santo, corredata da fotografie inedite e da una preziosa appendice documentaria.
"É giunto il momento di richiamare dall'esilio la Santissima Trinità perché diventi, sorgente da cui scaturiscano l'etica del contadino e gli obblighi delle istituzioni, le leggi del mercato e le linee ispiratrici dell'economia. Come è per le persone della Trinità, anche noi dovremmo vivere l'uno per l'altro, essere volto rivolto". (Antonio Bella)