Libertà, giustizia sociale, democrazia. Sono i valori civili perseguiti dagli antifascisti pugliesi attivi nella Resistenza romana e trucidati alle Fosse Ardeatine, la più inaudita rappresaglia compiuta in Europa durante la seconda guerra mondiale. Le vittime risultano diversificate per provenienza sociale e appartenenza politica, ma unite nella rigorosa lotta al potere dittatoriale. Il libro delinea su base regionale il loro profilo biografico: per debito di riconoscenza, per superare il ritardo nella ricerca storiografica, per mutare il paradigma della narrazione, più attenta alla persona che al fenomeno di carattere generale, secondo l'impostazione di Imber Shulamit.
Il titolo è un ossimoro: lo stesso vissuto da don Tonino Bello tra appartenenza istituzionale alla Chiesa cattolica e desiderio di rinnovarla profondamente con slancio giovanile. Perché di questo si tratta: nominato monsignore a soli ventotto anni per aver partecipato al Concilio Vaticano II come consultore teologo del vescovo di Ugento, non si è mai adagiato sul titolo attribuitogli, né l'ha mai speso nella sua intensa missione, pago di servire "la gente, i poveri e Gesù Cristo" in letizia e semplicità. Secondo la Parola "sine glossa". Con freschezza sorgiva tipica di un ragazzino. Testimoniando una fede adamantina, ardimentosa, immersa nella storia. Il libro segue questa traccia: presenta il volto speranzoso ed esigente del "vescovo della strada", attingendo a pagine dal diario di un suo stretto collaboratore, e riflette sulla contiguità spirituale e pastorale con papa Francesco. Il Pontefice l'ha ribadita recandosi pellegrino nel luogo natale e d'impegno ministeriale del "vescovo ragazzino", per rileggere in chiave di attualità ecclesiale un portentoso evento dello Spirito nel contemporaneo.
Nel corso dell’episcopato don Tonino Bello ha testimoniato Cristo morto e risorto: la dimensione patibolare e quella liberante della fede, legandole strettamente alla vita. In questa chiave ermeneutica va riletto anche lo stile pastorale e la sua caratterizzazione comunicativa, sintetizzabile in tre efficaci espressioni: Etica del volto, insieme, pedagogia dei gesti.
Questa è una storia di mal'aria, cioè d'inquinamento ambientale come quello dell'Ilva a Taranto anche se siamo a Terlizzi. Rinvia ai veleni scaricati in atmosfera da un'azienda di laterizi, e alle omissioni della classe politica locale a cui non dice nulla la salvaguardia del creato. L'anelito è valoriale: la crisi non passi a rullo compressore sull'incolumità dei lavoratori e dei cittadini, ma ne rispetti la salute e non decurti la dignità umana.
Contenuto
La figura di don Tonino Bello è sempre molto viva nella chiesa italiana. Egli è stato un autentico testimone dell'amore impegnandosi totalmente per la comunione, il dialogo, la pace, i poveri. Per questo era noto e amato in particolare dai giovani che apprezzavano in lui la semplicità e la franchezza, insieme alla capacità di saper parlare al loro cuore, coinvolgendoli nei suoi ideali e nelle sue iniziative concrete per i valori più autentici. Il curatore ha raccolto il meglio del messaggio di mons. Bello, affinché queste briciole di spiritualità continuino a irradiare il cammino di uomini e donne del nuovo millennio.
Destinatari
Tutti
Autore
RENATO BRUCOLI, giornalista pubblicista, è nato e vive a Terlizzi (Bari). Per anni ha collaborato attivamente con don Tonino Bello, in particolare dirigendo il settimanale diocesano e il «settore emergenze» della Caritas, in prima linea nell'aiuto agli albanesi, sia ai profughi e clandestini che a quelli rimasti in patria.
La figura di don Tonino Bello a più di un decennio dalla morte, avvenuta a Molfetta all'età di 58 anni, è sempre molto viva nella chiesa italiana. Egli è stato un autentico testimone dell'amore impegnandosi totalmente per la comunione, il dialogo, la pace, i poveri. Per questo era noto e amato in particolare dai giovani che apprezzavano in lui la semplicità e la franchezza, insieme alla capacità di saper parlare al loro cuore, coinvolgendoli nei suoi ideali e nelle sue iniziative concrete per i valori più autentici. Questo libro ne ripercorre le vicende umane e soprattutto l'itinerario interiore, mostrando come sono sbocciati e poi maturati i suoi ideali e le sue convinzioni, quindi le motivazioni più profonde del suo instancabile prodigarsi per la chiesa, per la pace e il dialogo.
Destinatari
E' proposto soprattutto ai ragazzi che lo potranno utilizzare anche per l'approfondimento e la ricerca scolastica. Utile anche gli adulti.
Autore
RENATO BRUCOLI, giornalista pubblicista, è nato e vive a Terlizzi (Bari). Per anni ha collaborato attivamente con don Tonino Bello, in particolare dirigendo il settimanale diocesano e il «settore emergenze» della Caritas, in prima linea nell'aiuto agli albanesi, sia ai profughi e clandestini che a quelli rimasti in patria.
Nella bimillenaria vicenda cristiana, il fenomeno della pietà popolare è ricorrente fin dai primi secoli. Negli ultimi decenni la cultura cattolica prova a comprendere le manifestazioni variegate di questa "religio domestica" come ricchezza, e le mediazioni popolari come modalità d'incarnazione e d'inculturazione della Parola nella vita umana. Anche nel contesto meridionale, il perdurare di forme diffuse e tradizionali di religiosità popolare - principalmente legate alle processioni, ai pellegrinaggi, alla Settimana Santa e della Passione, alle devozioni mariane e al culto dei santi, alle loro raffigurazioni artistiche, alla festa patronale e alla pratica dei voti - ripropone ciclicamente il suo universo simbolico e valoriale come manifestazione religiosa e provocazione ecclesiale, specie laddove l'espressione della gestualità, dei sensi e della sensibilità personale nell'atto comunicativo della fede sembra contestare la funzione "un po' ingessata" del rito liturgico.