A centocinquant'anni di distanza la storia dell'unificazione politica italiana è ormai in gran parte nota. Tuttavia pagine importanti devono ancora essere scritte soprattutto con riguardo a quegli uomini che la vissero dietro le quinte e la registrarono nelle loro memorie di testimoni diretti. Tra questi, un posto di rilievo spetta al cardinale Vincenzo Santucci (1796-1861), nativo di Gorga (Roma), protagonista di primo piano nei travagliati anni della cosiddetta Questione Romana sotto il pontificato del Beato Pio IX. Diplomatico di vaglia con incarichi di prestigio in Segreteria di Stato, quindi nunzio apostolico a Torino, la parabola di Santucci offre uno scorcio singolare e inedito, di quel decennio che si sarebbe poi rivelato decisivo per la realizzazione dell'unificazione politica e amministrativa della penisola, ovvero gli anni tra il 1850 e il 1860. Il volume è arricchito, infine, da un'appendice d'annata offerta dalle Osservazioni storiche sulla unità e nazionalità italiana (1860) dello storico cattolico legittimista romano Giuseppe Spada (1796-1867), coetaneo di Santucci.
Nel 1538 l'immagine della Madonna, venerata in una cappelletta appena fuori dal borgo di Rho, cominciò a lacrimare sangue. Ora l'immagine è conservata sull'altare maggiore del santuario dedicato alla Madonna Addolorata di Rho. Rappresenta Maria con in braccio Gesù, la vittima innocente. Il 13 giugno 1920 Angelo Minotti fu ucciso a causa della sua fede religiosa sul piazzale del Santuario. Roberto Marchesini ricostruisce con passione ed abbondanza di documenti la vicenda dell'omicidio consumato sul sagrato del santuario, inserendolo nel contesto storico e politico dell'epoca. Emerge un'immagine ricca e inedita dell'Italia cattolica nella prima metà del Novecento. Un capitolo dell'opera è dedicato alla tanto importante quanto sconosciuta associazione Avanguardia Cattolica, nata con lo scopo di difendere fisicamente la religione cattolica e attiva tra le due guerre in tutto il nord Italia.
L’Unità d’Italia si è resa necessaria soprattutto a causa dell’affermazione di una politica di potenza e di spregiudicata competizione internazionale, che rendeva incerta la sorte dei piccoli Stati. Il Risorgimento, invece, è stato una Rivoluzione culturale, che ha accompagnato e seguito il processo di unificazione con l’obbiettivo di costruire una nazione nuova caratterizzata da una nuova cultura. Ma l’opera di unificazione ideologica è fallita, provocando una grave ferita all’identità italiana, non ancora rimarginata.