Testo fondamentale per conoscere la visione della Chiesa e il modo con cui era vissuto il primato del papa nella Chiesa antica, ma anche attuale nel dialogo ecumenico con l'Ortodossia e i Protestantesimo. Contro le divisioni che, nel 250-251, dilaniavano le comunita cristiane a Roma e in Africa settentrionale, Cipriano predico l'unita: la Chiesa, locale e universale, e unica ed una. Ma l'unita, come impegno da realizzare, e innanzitutto una grazia. Nella sua sostanza la Chiesa e la presenza stessa, davanti a un mondo vecchio e disarticolato, del Dio uno e unico. La concezione di Cipriano, teologale e liturgica, affianca il mistero della Chiesa al mistero di Dio. Mediante il ministero del vescovo legittimo e nella celebrazione dell'eucaristia la comunita dei credenti si unisce a Cristo, al suo mistero di passione e risurrezione, dal quale sgorga la vita trinitaria. Il trattato prende allora un rilievo tutto particolare: non espone tutta l'ecclesiologia dell'autore, ma chiarisce il suo pensiero e la sua azione fino alla loro ambivalenza.