Questo libro ha il taglio di un'opera esperienziale: si tratta di un «libro da fare» più che di un «libro da leggere». Un po' come in un corso di esercizi spirituali, il cammino di queste pagine non si risolve in qualche conoscenza teorica in più da acquisire mentalmente, ma costituisce un invito ad un'apertura dell'anima su grandi orizzonti spesso trascurati: il silenzio, la semplicità, la profondità del cuore e degli affetti, la capacità di sognare. Attraverso sei tappe esistenziali e spirituali: semplicità, sentire gli affetti, desiderare, rimanere, preparare, sognare, il lettore è invitato a calarsi dentro un'avventura umana e spirituale ricca di suggestioni e feconda di frutti.
Lo studio delle fonti antiche non può essere solo un'attività archeologica che dissotterra un passato esanime; è piuttosto la risalita alla sorgiva della vita della Chiesa, laddove si può rinfrancare anche la Chiesa contemporanea. Le oltre trecento lettere dell'epistolario agostiniano raccontano un vissuto di relazioni, consultazioni, dibattiti; raccontano "in presa diretta" l'attività del più grande vescovo di Ippona e, nello stesso tempo, la vitalità delle Chiese d'Africa nei primi tre decenni del V secolo. Da questo racconto emergono osservazioni sapienziali che possono attraversare i secoli e trasformare le epistulae antiche in una sorta di "post" che interpellano anche il cristiano di oggi. Si tratta di riflessioni ispirate da lettere antiche che hanno attraversato i secoli per parlare anche agli uomini del ventunesimo secolo.