Una magistrale autobiografia di un quasi centenario che riassume e capovolge quanto ha scritto il prete "cercatore di perle" tra i più "piccoli" e gli "ultimi". Noto finora per avere vissuto l'esodo (exodos) come uscita permanente da ogni sistema, ecclesiastico e laico, desideroso solo di andare incontro ai "fuori sistema" e vivere con loro, dopo anni di rilettura della propria storia personale e comunitaria alla luce della Parola di Dio, il prete degli Zingari ci consegna il suo esodo (eisodos) come entrata, come continua ricerca e immersione nel mistero di Dio. È Lui la "perla" preziosa.
Fino a che punto è possibile l'unità fra gli uomini e nel popolo di Dio? Ognuno di noi fa esperienze che ci confermano la difficoltà della condivisione di idee, di progetti, di intenti. Leggendo le storie delle origini d'Israele nelle vicende dei Patriarchi si rimane colpiti dal fatto che conflitti e conseguenti separazioni hanno accompagnato in maniera costante la trasmissione della promessa ad Abramo. Le divisioni sono una sorta di "principio di selezione" su cui si è costruita l'identità del popolo eletto ed elemento necessario alla composizione della fraternità tra i dodici figli di Giacobbe. Perché il tema dell'unità non diventi una visione idealistica e utopica vale la pena rileggere, attraverso un'esegesi attenta ma accessibile a tutti, quei racconti dei cicli patriarcali in cui le divisioni sono state necessarie.
Agli occhi di molti, la vocazione sacerdotale appare come una scelta problematica, drastica, decisiva per la vita degli interessati, a volte addirittura traumatica, un salto nel buio. Ma cosa si nasconde dietro questa scelta? È davvero un mistero d'amore o una decisione razionale? In questo libro, l'autore, attraverso le testimonianze di sacerdoti e seminaristi, cerca di rispondere a queste domande. I protagonisti raccontano le loro storie, le loro esperienze, le loro difficoltà e le loro gioie. Emerge un quadro complesso e affascinante, in cui la vocazione sacerdotale appare come un dono di Dio, ma anche come una scelta libera dell'uomo. Un libro che invita a riflettere sul significato della fede e sul valore della vocazione sacerdotale.
Le riflessioni proposte in questo libro si basano sulla vita concreta della comunità, che cerca di mettere in pratica il Vangelo nella quotidianità, affrontando i problemi che si presentano, sia a livello personale che riguardo alla società e al mondo. Per questo motivo, le omelie di Resca sono ricche di riferimenti concreti, che riguardano problemi reali che il cristiano si trova a vivere ogni giorno e affronta attraverso la lettura della Parola di Dio. L'autore cerca di partire dalla realtà concreta per comprendere, interpretare e attualizzare la lettura del Vangelo secondo il Cuore di Dio. La lettura del Vangelo diventa viva e può avere un impatto significativo sulla vita dei fedeli.
La novena di Natale in preparazione al Giubileo, a questo anno di grazia che ci vede tutti in cammino verso la Porta Santa, dove Cristo il Verbo di Dio incarnato ci attende tutti dinanzi alla sua vivente mangiatoia di Speranza. Il Natale, così come questo anno santo, ci aiuti a rivivere la nascita del figlio di Dio, per essere protagonisti come i pastori, entrando dentro una meravigliosa "storia" di salvezza. Attraverso la preghiera autorevole del Card. Angelo Comastri, ci aiuta il testo ad entrare dentro il mistero luminoso del Natale.
Il nuovo sussidio per l'Avvento-Natale 2024 curato dalla Commissione Sussidi della Diocesi di Cefalù. Il sussidio prende spunto dalla Bolla di indizione del Giubileo Ordinario 2025. Quello della "porta" legato al tempo giubilare sarà il tema conduttore di tutti i sussidi proposti per l'anno pastorale 2024/2025. Un percorso che si sviluppa settimana dopo settimana proponendo un nuovo modo di fare catechesi strutturato non per classi di catechesi ma per fasce di età. Per ognuna delle fasce, sono state pensate delle schede, ciascuna contraddistinta da un logo e da un colore diverso all'interno delle quali sono proposte delle riflessioni che richiamano il catechismo CEI e delle attività collegate al Vangelo della Domenica. Il Sussidio segue i ragazzi anche durante la celebrazione eucaristica proponendo un segno e alcune preghiere da fare ogni domenica in parrocchia. Per ogni settimana poi vengono proposte delle schede per la famiglia in cui la Parola si fa momento di comunione e riflessione condivisa, impegno e preghiera.
Vi voglio bene è l'espressione di don Tonino che utilizzava in più occasioni e in circostanze diverse. Essa esprime il desiderio che ha animato la sua vita e la sua azione pastorale: guardare con simpatia alle persone e agli avvenimenti della storia, per testimoniare a tutti la gioia del vangelo. L'ordinazione episcopale di don Tonino Bello è un evento che segna una certa discontinuità con il periodo precedente. In realtà, la discontinuità è solo apparente. Vi è infatti una continuità sostanziale con il tempo del ministero sacerdotale che costituisce un tassello fondamentale per comprende il flusso vitale, culturale e pastorale di don Tonino. Sembra che don Tonino abbia parlato e agito solo negli undici anni di Molfetta e sia stato muto e inerte nei quarantasette anni. L'introduzione evidenzia la linea di continuità e di sviluppo che caratterizza la vita e il ministero pastorale di don Tonino, come sacerdote a Ugento e vescovo a Molfetta.
La meditazione è certamente staccare, cercare un po’ di raccoglimento, riflettere, ma non si esaurisce affatto nell’universo dell’interiorità, della dimensione spirituale, della possibile esperienza di contatto con il divino. Calarsi in sé stessi, guardarsi dentro, avventurarsi nei sentieri misteriosi del nostro più intimo essere che dispongono all’apertura verso l’esterno, sono premessa di uno slancio verso gli altri, verso il mondo e, possiamo ben dire verso la storia della Salvezza, verso un Dio che ha un sogno per ogni uomo.
Roma, seconda metà del I secolo d. C. Un anziano Vescovo narra alla sua comunità il suo incontro personale con Gesù, il crocifisso risorto. Quel Vescovo è Pietro, il pescatore di Galilea chiamato da Gesù a diventare "pescatore di uomini" (cf. Mc 1,14-20). Il suo segretario, Marco (At 12,12), autore del più antico dei Vangeli, conserva con cura la memoria di Pietro, il pescatore diventato pastore del gregge di Cristo.
Dopo la morte e risurrezione di Gesù, Pietro viene nuovamente chiamato dal risorto, questa volta a diventare pastore: "Mi ami? Pasci le mie pecorelle" (cf. Gu 21,15-22). Pescatore e Pastore, due chiamate che trasformano radicalmente la vita di Pietro: da mile pescatore di Galilea a pescatore di uomini e pastore del gregge che Cristo ha riscattato a prezzo del suo sangue.
I presente libretto, nella sua composizione, è suddiviso in sette parti titolate ciascuna con l'incipit dell'Antifona Mariana che si analizza al suo interno. Viene presentato un agevole testo denso di contenuto storico, teologico, spirituale e pastorale ben sintetizzato in queste pagine che vanno lette e e rilette per apprendere, appunto, il percorso storico dell'Antifona mariana Sub tuum praesidium e quindi poterne conoscere il senso storico-teologico sotteso, per gustarne la bellezza del suo contesto umano e spirituale e, infine, per cogliere le profondi sollecitazioni utili al personale cammino cristiano. In queste pagine, in cui l'autore esprime la sua profonda ed autentica devozione mariana, non si è mai perso di vista la necessità di essere rafforzati nell'uomo interiore mediante lo Spirito del Signore che conduce l'orante ad un'unica speranza: che Cristo per mezzo della fede possa abitare nei nostri cuori.