Può apparire sorprendente, ma assai rara è la riflessione propriamente spirituale sulla politica, nonostante l’immensa mole di studi dedicati a questo aspetto della vita sociale. In queste pagine – partendo da una rapida ricostruzione del non sempre facile rapporto fra Cristianesimo e potere – si propone una rilettura del travagliato rapporto fra il cristiano e la politica, muovendo dalla ripresa della categoria evangelica del “servizio” e tentando di esplorare la difficile conciliazione, per il cristiano impegnato in politica, fra “etica del successo” ed “etica della testimonianza”.
Il costante riferimento al dibattito svoltosi su questi temi nella stagione postconciliare pone in evidenza la necessità di una rinnovata attenzione ad un problema, quello del rapporto fra etica e politica, troppo spesso rimosso. La “profezia” della Gaudium et Spes è l’ideale linea-guida del discorso qui condotto.
Giorgio Campanini, per lunghi anni professore di Storia delle dottrine politiche (Università di Parma), di Etica sociale (Università di Lugano) e di Teologia del laicato (Pontificia Università Lateranense), riprende e sviluppa in prospettiva spirituale la sua prolungata attenzione al pensiero politico cattolico fra Ottocento e Novecento, da Rosmini a Sturzo, da Maritain a Mounier, da La Pira a Dossetti. Tra i suoi ultimi lavori Il laico nella Chiesa e nel mondo (Bologna 2004); Democrazia e valori (Roma 2007); La dottrina sociale della Chiesa. Le acquisizioni e le nuove sfide (Bologna 2009).