Non tutti possono mettere a disposizione il medesimo tempo nel proprio quotidiano per vivere la preghiera, la meditazione, la contemplazione. Ciascuno ha spazi diversi, tempi personali. Di fatto, nella storia, le modalità degli esercizi spirituali sono state diverse, ma l'unico obiettivo è sempre stato quello di giungere all'incontro personale con Dio: infatti, gli esercizi, nell'intuizione originaria di sant'Ignazio, hanno precisamente lo scopo di favorire la libera risposta dell'anima all'amore di Dio. In questo libro, l'autore, sapiente accompagnatore negli esercizi spirituali ignaziani, offre dei percorsi per chiunque voglia modulare il proprio cammino di preghiera secondo le sue possibilità di tempo e di esigenze interiori. La preghiera, infatti, non appartiene solo a chi può dedicare molte ore al giorno al suo rapporto con Dio, ma anche a chi ha tempo limitato, ma cuore aperto al cammino interiore.
Le Regole e le Annotazioni (oggetto delle cosiddette Istruzioni, solitamente presentate da colui che dà gli esercizi insieme agli spunti per la preghiera) commentate in queste pagine occupano una buona parte del libretto degli Esercizi Spirituali di sant'Ignazio di Loyola. Esse, cercando di fare chiarezza su questo tipo di esperienza, non intendono affatto imprigionare l'opera dello Spirito, ma piuttosto aiutare l'esercitante a rendersi maggiormente disponibile alla Sua azione e a riconoscerne la voce nelle varie situazioni della vita. La posta in gioco, come precisa lo stesso Ignazio, non è di poco conto: "Vincere se stesso e mettere ordine nella propria vita senza prendere decisioni in base ad alcuna affezione che sia disordinata".
Nel 1975/76 l'allora padre Carlo Maria Martini sj tenne due riflessioni mettendo a tema l'importanza degli Esercizi Spiritual ignaziani per la vita dei credenti.
Martini, che sarebbe pochi anni dopo diventato arcivescovo e poi cardinale di Milano, raccoglieva in queste riflessioni il frutto di decenni alla scuola di Ignazio
ricchezza per il lettore odierno, che torna a a poter leggere un testo a lungo scomparso dal panorama editoriale italiano. Il libro è è una vera e propria guida per il credente che vuole incontrare il mistero di Cristo che si fa uomo, domanda la nostra conversione si propone t no1 in maniera sorprendente come il Risorto che cambia le nostre esistenze.
La preghiera migliore è quella che nasce dal cuore e usa parole proprie, parlando al Signore come parla un amico con l'amico, un figlio al Padre. Tuttavia a volte è utile usare qualche preghiera scritta da altri, perché interpreta bene i nostri sentimenti e mette in evidenza aspetti importanti della fede. La maggior parte delle preghiere sono scritte dall'autore seguendo l'itinerario ignaziano della storia della salvezza: l'interiorità, il silenzio, la ricerca di Dio, il significato della Scrittura, il bisogno di perdono e di guarigione; altre sono anonime, in fogli volanti; altre ancora sono state composte da santi e grandi autori.
L'Autobiografia di s. Ignazio di Loyola, nota anche come Il racconto del pellegrino, è un testo fondamentale della spiritualità ignaziana, e una risorsa indispensabile per conoscere la personalità del fondatore della Compagnia di Gesù. S. Ignazio era un uomo umile e riservato, che non amava parlare di se stesso. Se raccontò la storia della sua esperienza personale, fu solo perché la richiesta insistente di alcuni giovani confratelli gli fece comprendere che gli ascoltatori e i futuri lettori, intuendo il significato universale di quanto era a lui accaduto, avrebbero potuto trovare aiuto e orientamento per il loro cammino umano e spirituale.
Questo piccolo libro è un grande classico della letteratura spirituale cristiana, eppure non è stato scritto per essere letto. Intende piuttosto offrire la possibilità di vivere una particolare esperienza spirituale, attraverso un insieme di indicazioni pratiche e spunti per la preghiera. Non si rivolge a un lettore, ma a "chi riceve gli esercizi", cioè a una persona che sta cercando Dio nella preghiera.
Le Regole e le Annotazioni (oggetto delle cosiddette Istruzioni, solitamente presentate da colui che dà gli esercizi insieme agli spunti per la preghiera) commentate in queste pagine occupano una buona parte del libretto degli Esercizi Spirituali di sant'Ignazio di Loyola. Esse, cercando di fare chiarezza su questo tipo di esperienza, non intendono affatto imprigionare l'opera dello Spirito, ma piuttosto aiutare l'esercitante a rendersi maggiormente disponibile alla Sua azione e a riconoscerne la voce nelle varie situazioni della vita. La posta in gioco, come precisa lo stesso Ignazio, non è di poco conto: "Vincere se stesso e mettere ordine nella propria vita senza prendere decisioni in base ad alcuna affezione che sia disordinata".
L'autobiografia di S. Ignazio di Loyola, nota anche come "Il racconto del pellegrino", è un testo fondamentale della spiritualità ignaziana, e una risorsa indispensabile per conoscere la personalità del fondatore della Compagnia di Gesù. S. Ignazio era un uomo umile e riservato, che non amava parlare di se stesso. Se raccontò la storia della sua esperienza personale, fu solo perché la richiesta insistente di alcuni giovani confratelli gli fece comprendere che gli ascoltatori e i futuri lettori, intuendo il significato universale di quanto era a lui accaduto, avrebbero potuto trovare aiuto e orientamento per il loro cammino umano e spirituale.
In questo volume l’autore intende innanzitutto mostrare la decisione nel cuore della vita di Ignazio: come egli è stato condotto a prendere decisioni nel corso della sua vita, soprattutto nel periodo degli studi, cercando la volontà di Dio assieme ai suoi compagni. È un itinerario di conversione da una decisione presa (in modo volontaristico) a una decisione ricevuta (nel discernimento della volontà di Dio). Poi vengono presentati dei riferimenti per prendere decisioni, per mettere in pratica questa arte della decisione secondo sant’Ignazio, in modo giusto e non disordinato. Innanzitutto le condizioni: come uscire dalla confusione dell’indecisione, scoprire il proprio desiderio profondo, eludere le trappole dell’immaginario, di cui quelle che si presentano sotto apparenza di bene non sono le meno pericolose. Poi i mezzi: come imparare a fermarsi in mezzo alle molteplici attività per stabilire le priorità, come imparare a rileggere la propria vita, ad agire avendo il senso ecclesiale, ad aver fiducia in Dio e in se stessi…
Jacques Fédry, gesuita, è missionario in Africa da 35 anni: dapprima nel Tchad, dove è stato insegnante in un Collegio, rettore del Seminario maggiore, direttore di un Centro spirituale; in seguito è stato nel Cameroun come insegnante e poi preside alla Facoltà di Scienze Sociali e di Gestione dell’Università cattolica di Yaoundé. È stato assistente nazionale delle CVX nel Cameroun. Ha pubblicato molti articoli nella rivista Vie chrétienne e i libri Anthropologie de la parole en Afrique; Lectures choisies sur devenir Afrique; Prières traditionnelles du pays sara.
In questi interventi si è tenuto conto di alcune ricorrenze particolari celebrate nel 2006 e nel 2008. Questi nove quadretti possano essere utili
a quanti si ritrovano nella spiritualità ignaziana, per la crescita spirituale delle persone e per un servizio più attento alla Chiesa e al mondo di oggi. Sono la speranza e la preghiera nel consegnare alle stampe le pagine qui riportate.
Questo svelto volumetto - che costituisce un tributo personale dell’Autore al P. Pedro Arrupe S.I. in occasione del centenario della sua nascita - è innanzitutto una risposta alla richiesta fatta dal Segretariato per la Promozione della Spiritualità ignaziana presso la Curia Generalizia dei Gesuiti per offrire una sostanziale visione d’insieme della famosa trilogia di discorsi del P. Arrupe ai partecipanti ai Corsi annuali ignaziani del 1979, 1980 e 1981. A questa risposta l’Autore si è sentito spinto interiormente a collegare un tributo lungamente desiderato alla memoria del P. Arrupe, cogliendo l’invito formulato dallo stesso P. Arrupe alla fine del discorso del 1980 sulla Ispirazione trinitaria del Carisma ignaziano, rivolto agli studiosi della Spiritualità ignaziana, di ampliare ed approfondire la sua analisi del carisma dei Gesuiti/ignaziano. Questo tributo personale culmina in un penetrante sguardo sul cuore del P. Arrupe, intitolato: Il Cuore di Pedro Arrupe, il Cuore di Ignazio di Loyola, il Cuore di Gesù Cristo.
Herbert Alphonso, gesuita indiano, è stato per 12 anni Direttore del Centro Ignaziano di Spiritualità (CIS) nella Curia Generalizia della Compagnia di Gesù in Roma. Dal 1993 al 1999 è stato Preside dell’Istituto di Spiritualità della Pontificia Università Gregoriana a Roma. Attualmente, come Professore emerito di Teologia Spirituale e di Spiritualità ignaziana nello stesso Istituto continua il suo ministero dello Spirito attraverso lo studio e lo scrivere, e attraverso corsi, seminari e ritiri. Prima di venire chiamato a Roma nel 1979, era stato Maestro dei Novizi a Bombay, India; poi, Rettore e Professore al St. Mary’s College, il teologato dei Gesuiti in Kurseong ai piedi dell’Himalaya; ed in seguito Rettore e Professore del Jnana-Deepa Vidyapeeth (Ateneo Pontificio) in Puna, India.
Da qualche decennio, durante il periodo estivo, occupiamo parte del nostro tempo nel dare gli Esercizi Spirituali, in relazione ai quali abbiamo voluto portare la nostra attenzione anche sull’Autobiografia di Sant’Ignazio. Ne abbiamo perciò fatto oggetto di studio e di preghiera e abbiamo strutturato su di essa un corso di Esercizi. A conclusione di detto corso, che abbiamo dato a diversi gruppi, gli esercitanti hanno espresso il desiderio di avere il testo delle meditazioni. In tal modo – essi dicevano – avrebbero potuto riprendere, anche lungo l’anno, l’itinerario ignaziano nel suo complesso e ritornare su alcune tematiche particolari, in cui avevano sentito maggiore consolazione o desolazione (cfr. Esercizi Spirituali, n. 62). Abbiamo creduto opportuno rispondere positivamente a un tale desiderio: così ci è stata offerta anche la possibilità di prolungare nello spazio e nel tempo l’occasione di fare del bene. L’augurio che formuliamo a chi prenderà in mano le meditazioni di questo corso di Esercizi Spirituali è che possano servire a conoscere, in profondità, l’itinerario ignaziano e, sul suo esempio, ricavare qualche frutto per il proprio cammino di perfezione. In tal modo sarà poi facile, per ogni esercitante, discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a Lui gradito e perfetto (cfr. Rm 12,2).
Padre Dionigi Spanu S.I. è nato a Dorgali (Nuoro) nel 1939.
Nel 1960 entra nella Compagnia di Gesù dove, nel 1971, viene ordinato sacerdote.
Nel 1976 consegue, presso la Pontificia Università Gregoriana, il Dottorato in Teologia con la specializzazione in Spiritualità.
Attualmente è docente di Teologia Spirituale presso la Pontificia Facoltà di P. Dionigi Spanu nasce a Dorgali (Nuoro) nel 1939. A ventun anni entra nella Compagnia di Gesù, dove, nel 1971, viene ordinato sacerdote. Nel 1976 consegue, presso la Pontificia Università Gregoriana, il dottorato in teologia spirituale. È docente di tale disciplina nella Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, della quale è anche Segretario generale. Tra le sue pubblicazioni: Inviati in missione. Le istruzioni date da Sant’Ignazio, Centrum Ignatianum Spiritualitatis, Roma 1979; Guida all’esame di coscienza secondo il metodo di Sant’Ignazio, AdP, Roma 2006; Temi di vita spirituale nelle lettere della Beata Maria Gabriella Sagheddu, Valveri, Cagliari 2007.
La spiritualità ignaziana come progetto di vita, calata nella concretezza dell’esistenza dei laici, attraverso l’esperienza degli Esercizi Spirituali e grazie all’incontro con un testimone privilegiato, P. Giovanni Magnani che ha dedicato tempo ed energie all’apostolato del laicato. L’obiettivo di queste pagine è quello di condividere il significato di tale incontro con Ignazio e, in questo momento in cui si è sempre più consapevoli del ruolo e della missione dei laici nella Chiesa e nel mondo, di contribuire ad avviare da parte di altri riflessioni che possano costituire un arricchimento per tutti.
Mario Stella, laureato in Filosofia, ha conseguito la Licenza in Filosofia presso la Pontificia Università S. Tommaso e il Baccalaureato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana. Svolge la sua attività professionale come ricercatore presso l’ISPESL.
Giorgia Salatiello, laureata in Filosofia, ha conseguito il Dottorato in Filosofia presso la Pontificia Università Gregoriana, dove insegna Filosofia della Religione presso la Facoltà di Filosofia.
Il libro e' quasi un commentario delle famose Regole per il discernimento" di Sant'Ignazio. " Il libro e' quasi un commentario delle famose Regole per il discernimento" di Sant'Ignazio. Mi piace molto in particolare l'idea centrale dell'Autore, cioe' che il discernimento e' il punto di incontro tra preghiera e azione. Va ribadita con forza questa idea che la meditazione e la contemplazione sulla Scrittura, in altre parole la lectio divina, tendono a generare una vita vissuta secondo le scelte di Gesu' e sfociano quindi nell'azione, non intensa in senso attivistico o agitatorio, ma come vera trasformazione del cuore, della mente e delle mani nel cuore, mente e mani del nostro Salvatore Gesu' che ha dato tutto se' stesso per noi nella sua vita nascosta, nella sua predicazione, nei suoi miracoli e nella sua morte... (dalla Present. Di Carlo Maria Card. Martini). "
Le meditazioni di Thomas Green proseguono in questo volume analizzando il rapporto tra vita quotidiana e preghiera e la relazione con il servizio. L'argomento di questo libro, che presuppone i due precedenti Aprirsi a Dio" e "Quando il pozzo si prosciuga", non e semplicemente il rapporto tra il mondo, in cui viviamo, nella sua misteriosa ambivalenza, e l'inginocchiatoio, o tra la vita attiva nel mondo stesso e la preghiera cristiana, ma piu precisamente e la risposta alla domanda di quale sia "la relazione tra preghiera e servizio, tra vita interiore ed esteriore per chi nella preghiera e giunto al punto di essere quasi completamente arido e passivo". "
Un guida per la preghiera, per affrontare la vita in dialogo con il Signore. Aprirsi a Dio (1977-1990) e il primo di quattro volumi di padre T.H.Green S.I. Espressamente dedicati alla preghiera e precede: 'Quando il pozzo si prosciuga', 'Buio nella piazza del mercato', 'Il grano e la zizzania'. Il lettore e accompagnato in un percorso che va dagli inizi di un'esperienza relativa, all'ascolto e al dialogo effettivo con il Signore, passa anche tra i momenti piu impegnativi e difficili dell'esistenza, acquisisce gli elementi essenziali per un discernimento necessario ad affrontare bene le scelte decisive della vita. Il pregio di questi libri e contenuto anche negli esempi, nelle testimonianze efficaci che p. Green sa raccontare attingendo a piene mani da cio che accade quotidianamente a tutti. Questa seconda edizione italiana, dopo quella fortunata dell'editrice CVX, ha saputo aiutare piu di una generazione di lettori.
Attraverso gli scritti di sant'Ignazio l'autore aiuta il lettore ad iniziare un cammino spirituale ricco di fede, di speranza e di carita. Cos'e la Spiritualita Ignaziana? E' in grado di rispondere ai bisogni e agli appelli spirituali delle donne e degli uomini di oggi? Il volume risponde alle domande delineando i tratti caratteristici di questa spiritualita. A partire dall'esperienza di Ignazio, messa a confronto con la nostra, e raccolta negli Esercizi Spirituali, l'itinerario sfocia nel servizio all'uomo, nella Chiesa, secondo un modo specifico di procedere: quello contemplativo nell'azione, per una maggiore gloria di Dio.
Il libro contiene le omelie che il P. Peter Hans Kolvenbach ha pronunciato, dal 1984 al 2004, nella chiesa del Gesu di Roma in occasione della festa di S. Ignazio (31 luglio). Ogni anno il 31 luglio, solennita di S. Ignazio di Loyola, nella chiesa del Gesu di Roma ha luogo una concelebrazione eucaristica presieduta dal P. Generale del Gesuiti. Questo libro contiene le omelie che P. Kolvenbach ha pronunciato in tale occasione negli ultimi vent'anni. Brevi ma non affrettate, vivaci e profonde, esse si soffermano ogni volta su un aspetto diverso della figura del Fondatore della Compagnia di Gesu. Il risultato e una serie di flash che compongono una orriginale biografia di S. Ignazio e aiutano a comprendere la missione della Compagnia nella Chiesa e nella societa.
Vengono presentate le preghiere che si trovano negli Esercizi Spirituali di Sant'Ignazio, seguendo il preciso ordine del testo.
Questo agile volumetto rappresenta una delle poche eccezioni che espongono ordinatamente la teoria e la pratica del discernimento comunitario, all'interno dell'esperienza e della spiritualita di Sant'Ignazio di Loyola. Questo agile volumetto rappresenta una delle poche eccezioni che espongono ordinatamente la teoria e la pratica del discernimento comunitario, all'in terno dell'esperienza e della spiritualita di sant'ignazio di loyola, come e`presentata negli 'esercizi spirituali' e in altri importanti scritti, quali la 'deliberazione'(15 39) dei primi compagni, vero modello del discernimento comunitario stesso. La lettura puo`aiutare anche la singola persona a confermarsi in una spiritualita matura; un gruppo trovera un aiuto verso una convinta appartenenza alla comunita ecclesiale e ad entrare appunto nella pratica abituale ed eccezionale del discernimento. Si richiede una vera e profonda purificazione del cuore, stabilita e chiarezza di desiderio, esercizio di dialogo, esperienza di liberta individuale, ricerca comune della volonta di dio. Siamo lontani da un procedimento burocratico: si offrono considerazioni, regole, procedimenti necessari in qualsiasi genere di comunita, per aiutare a crescere in un atteggiamento positivo nel deliberare insieme.
L'Autore ci spiega in breve che cosa sono gli Esercizi Spirituali, qual e il loro scopo e qual e il metodo giusto per farli con frutto.
E' il testo di due conferenze tenute dal Padre Generale dei Gesuiti sulla discesa di Cristo agli inferi e sulle 'Lettere' di Sant'Ignazio.