La Società elettrica cooperativa Alto But di Paluzza (Secab), sorta nel 1911 dall'iniziativa di un gruppo di carnici guidati da Antonio Barbacetto, fu la prima impresa friulana per la produzione e distribuzione di energia elettrica strutturata in forma cooperativa, ed e ancor oggi, a distanza di un secolo dalla costituzione, la più importante della regione. Il volume, che prosegue idealmente gli studi avviati da Andrea Cafarelli e confluiti nella monografia 'I signori della luce', pubblicata in questa collana, documenta l'attività della Secab tra il 1939 e il 1963. Specifica attenzione è riservata alla fase della ricostruzione postbellica e all'esigenza di fronteggiare sul piano tecnico e finanziario l'incremento della domanda di energia, sostenendo la crescita industriale della Carnia, creando nuove opportunità imprenditoriali e tentando di colmare il profondo divario esistente tra le condizioni di fatto e le potenzialita di sviluppo dell'Alto But. Viene pure illustrata l'azione svolta dalla Società negli anni del "miracolo economico" per fronteggiare l'azione invasiva della Sade e, dal 1962, per escludere le cooperative elettriche dal provvedimento della nazionalizzazione.
Sulla base di fonti edite e inedite, il libro ricostruisce storicamente le dinamiche evolutive di mezzo secolo (il secondo Novecento) del movimento cooperativo in Friuli Venezia Giulia, non come fenomeno socio-economico isolato e a sé stante, bensì come complessa, e ancor oggi vitale, esperienza mutualistica profondamente radicata nel territorio regionale, sostanziata di valori etici e promotrice di crescita e sviluppo. Il volume si articola in due parti: nella prima l'attenzione è rivolta allo studio delle diverse organizzazioni cooperativistiche locali nonché all'analisi dei loro dati produttivi, distributivi, finanziari e tipologici; nella seconda vengono prese in esame le vicende dei singoli settori: dall'agricoltura al credito, dal consumo al lavoro, senza sottovalutare le attività associative minori, quali la zootecnia, la pesca, l'edilizia
La vita sociale ed economica dei comuni del Regno d'Italia ebbe un decisivo sviluppo tra il 1861 e la prima guerra mondiale, quando anche il Comune di Udine sostenne la realizzazione di importanti opere pubbliche e favorì iniziative imprenditoriali che contribuirono alla crescita della città e della provincia intera. Di particolare rilievo fu la strategia che permise all'ente di superare le difficoltà finanziarie in cui versava a causa dell'elevato indebitamento raggiunto nel 1866. Il volume si sofferma sui cambiamenti avvenuti in quegli anni cruciali, illustrando il sistema tributario locale, con speciale riguardo alla distribuzione tra imposte dirette e indirette, e l'attività di primo piano svolta dal Comune nell'ambito della pubblica beneficenza.
La Società Elettrica Cooperativa Alto But di Paluzza (Secab), sorta nel 1911, fu la prima impresa friulana per la produzione e distribuzione di energia elettrica strutturata in forma cooperativa ed è ancor oggi la più importante della regione. Essa si connota non solo per la peculiarità della forma giuridica, la longevità, il radicamento nel territorio e l'apporto fornito allo sviluppo e all'integrazione socio-economica dell'alta valle del But, ma anche perché fu una delle pochissime realtà elettriche che nel ventennio fascista uscirono indenni dall'assalto monopolizzatore della Sade. Il volume considera tutti questi aspetti, soffermandosi inoltre sulle profonde trasformazioni avvenute nel mercato elettrico nei primi decenni del Novecento, sul ruolo svolto dalle piccole società elettriche nella valorizzazione dei bacini imbriferi e sui problemi tecnici connessi alla produzione e al vettoriamento dell'energia
I contributi raccolti nel volume forniscono alcune tessere per ricostruire il complesso mosaico della storia demografica del Friuli tra XVI e XIX secolo: Marco Breschi, "Linee di ricerca per una storia della popolazione del Friuli fra XVI e XIX secolo"; Alessio Fornasin, "Diffusione del mais e alimentazione nelle campagne friulane del Seicento"; Alessandra Peruzzi, "La demografia del patriziato friulano"; Marco Breschi, Aleksej Kaltz e Elisabetta Navarra, "I friulani a Trieste (sec. XVIII)"; Marco Breschi e Nicola Serio, "Case e famiglie a Udine nell'anno 1809"; Nicola Serio, "Demografia e territorio nel Friuli del XIX secolo"; Marco Breschi, Giovanna Gonano e Claudio Lorenzini, "Il sistema demografico alpino". "La popolazione della Carnia", 1775-1881; Daniela Marino, "Mortalità infantile in una comunità di montagna. Treppo Carnico (1834-67)"; Matteo Manfredini e Francesca Morassi, "Matrimonio e comportamento nuziale in un villaggio carnico. Cercivento", 1867-1900.
Il volume considera alcuni aspetti significativi della storia economica e demografica del Friuli tra la caduta della Repubblica di Venezia e la fine della dominazione austriaca. Le linee essenziali di questa complessa fase storica sono ormai note, ma numerose e vaste restano le zone d'ombra. I contributi raccolti nel volume suggeriscono nuove piste di ricerca, segnalano fonti documentarie ancora in parte inesplorate e offrono numerosi elementi di riflessione critica per il dibattito storiografico.