Il volume ricostruisce la vicenda di due organismi che, in momenti e con modalità diverse, svolsero la loro attività a vantaggio di innumerevoli aziende agricole, le quali costituivano il tessuto economico-sociale dominante delle campagne veneto-friulane. Nell'arco di un decennio (1893-1902) l'Unione cattolica agricola del Veneto si affermò come importante casa commerciale, approvvigionando centinaia di cooperative agricole della regione di rilevanti quantità di fertilizzanti, conseguendo così significativi risultati nella lotta contro la speculazione. Tale esperienza documenta come l'associazionismo confessionale in terra veneta abbia concorso a innescare processi di ammodernamento e incremento produttivo anche delle unità aziendali minori e marginali. La vicenda dell'Ente fascista di zona con sede a Udine, ripercorsa dalle origini (1938) al periodo bellico che segue, attesta il fondamentale ruolo esplicato nell'erogazione dei servizi di revisione e assistenza fiscale, amministrativa, contabile alle casse rurali ed artigiane del Friuli, uscite decimate dalla crisi dei primi anni "30