Torino, aprile 1945. L’esercito nazista è ormai un esercito di occupazione e chi si rifiuta di combattere al fianco dei tedeschi è considerato un prigioniero di guerra. Molti uomini sono fuggiti, altri si nascondono nelle campagne e si organizzano in brigate partigiane per cacciare il nemico e favorire l’avanzata degli Alleati.
Mariolino ha quasi 7 anni e non sa ancora tante cose.
Sa però che c’è la guerra, che suo padre è lontano, che a sua madre fanno paura i soldati e che i tedeschi hanno preso il loro amico Domenico. Ma la Liberazione è vicina…
La Resistenza, la fine della guerra e la Liberazione.
Una storia vera, senza buoni né cattivi.
E una lettera d’addio che non ci sarà più bisogno di spedire.
Berlino, agosto 1936.La città ospita i Giochi Olimpici: il regime nazista vuole dimostrare al mondo intero la ritrovata potenza della Germania dopo la sconfitta nella 1° guerra mondiale. Franz sta per compiere 10 anni e per regalo suo padre, un ufficiale dell’esercito tedesco, lo porterà a vedere le gare di atletica. Mancano solo 10 secondi alla fine… e qualcosa va come non deve andare.
“10 secondi sono niente. Qualche battito di ciglia, un lungo respiro…”
10 secondi sono tutto.
Lo stadio gremito.
Un atleta di colore che diventa leggenda.
Un figlio che guarda negli occhi del padre deluso.
E capisce che con lui, dalla parte dei più “forti”, non ci vuole stare.
Il libro si presenta come un quaderno dalle pagine un po’ ingiallite.
Il racconto, narrato in prima persona, è intervallato da foto dell’epoca in bianco e nero e dalle illustrazioni al tratto di Lorenzo Terranera.
È arricchito da un’appendice storica sulla Germania nazista.