La celebrazione del quinto centenario della nascita di papa Sisto V, al secolo Felice Peretti, ha costituito l'occasione per riunire in questo volume alcune ricerche che hanno ricostruito la straordinaria ricchezza di istituti di istruzione superiore nello Stato della Chiesa nel corso dell'età moderna: undici università, sei delle quali insediate nell'attuale territorio della regione marchigiana, un primato rimasto ineguagliato fino al XX secolo. Al centro delle ricerche che compongono il volume vi è lo Studio di Fermo, rifondato da Sisto V (1585), che, declassato dopo due secoli a liceo, ha continuato a esercitare nella città e nel territorio circostante un'influenza culturale che ha consentito a Fermo di ristabilire, in anni recenti, i contatti con gli studi universitari e ottenere dall'Unesco l'importante riconoscimento di «Città dell'apprendimento».
La storia dell'Università di Bologna tra gli ultimi decenni del Duecento e il Trecento - se si escludono ricerche pregevoli, ma settoriali - non è stata studiata come pur meriterebbe, per responsabilità, principalmente, di Friederich Karl von Savigny, che nella sua «Geschichte des Römischen Rechts im Mittelalter» a metà Ottocento bollò quell'età come un periodo di decadenza rispetto all'altra che, da Irnerio ad Accursio, l'aveva preceduta. In realtà, la scuola dei postaccursiani e poi dei commentatori sviluppò un pensiero di alto profilo che, nel confronto con le scuole contemporanee dei logici, dei medici e filosofi bolognesi, si segnala per un'approfondita riflessione sul metodo esegetico che, sotto alcuni aspetti, già annuncia la rivoluzione scientifica del mondo moderno.