San Giovanni Damasceno (VII-VIII sec. d.C.) , attingendo dal pensiero cristologico orientale, affermava che «la carne di Cristo era strumento della divinità». Il giovane Tommaso d'Aquino, commentando le Sentenze di Pietro Lombardo, ripropone questo pensiero per indicare da dove il merito di Cristo attingesse la capacità di irradiazione universale della Salvezza. Nella maturità, nella esposizione della Summa Theologiae, Tommaso scopre per la "carne", per l'umanità di Cristo, il ruolo di causa efficiente "strumentale" della divinità, la quale viene riaffermata causa efficiente "principale" della Salvezza. Questa evoluzione propone un messaggio di estremo interesse. Il presente studio segue il cammino del teologo Tommaso nel suo sviluppo, evidenziando come il suo sforzo di bene-dire di Dio è vita, ricerca della verità, preghiera, contemplazione e anche insegnamento.
«Potremmo dire che, per Barth, la fede è per tutti altrettanto facile e altrettanto difficile. Nella continua riflessione su questa dialettica, egli, pur non rinunciando al principio della trascendenza divina e della condanna di ogni antropocentrismo in campo filosofico-teologico, si vorrà aprire ad una strada nuova nell’impegno storico-razionale dell’uomo e dell’azione della Chiesa. Vorrà istituire una forma di mediazione tra l’umano e il divino, il peccato e la grazia, la finitudine e l’infinito [...]. Parisi ci offre un nuovo, fresco sguardo sulla rilevanza della teologia di Barth oggi. Spero che i lettori di quest’opera siano da essa stimolati a fare il punto su come noi, in quanto cristiani, riconosciamo oggi la Signoria di Dio nel mondo. Per Barth questo è nel cuore della Chiesa stessa» (dalla Prefazione).
Il pensiero di Bonhoeffer è ancora fecondo per la riflessione teologica ed ecclesiale dei nostri giorni, per questo, in occasione delle celebrazioni per i 500 anni della Riforma (2017), temi come il cristocentrismo, l?antropologia teologica, la giustificazione e il rapporto Chiesa-mondo potranno diventare occasione di confronto...: «Tutto questo è detto in modo molto rozzo e sommario. Ma quello che mi sta a cuore è compiere una buona volta il tentativo di esprimere in modo semplice e chiaro certe cose che solitamente noi evitiamo volentieri di affrontare. Altra questione è se la cosa riesca, tanto più senza l?aiuto del dialogo. Io spero con questo di poter rendere un servizio al futuro della Chiesa» (D. Bonhoeffer).
In questo libro l'autore rivisita gli scritti teologici di Mons. Bruno Forte (vescovo della diocesi di Chieti-Vasto), cogliendovi, con sintonia spirituale e intelligenza teologica, il filo rosso del rapporto fra il dono della salvezza offerto in Gesù Cristo e la storia degli uomini, che si rende particolarmente visibile e tangibile nel vissuto della Chiesa, la fidanzata dell'Agnello.
Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? Qual è il senso della vita e della libertà? Perché il male? L'autore a affronta tali questioni tra metafisica, filosofia, scienze naturali e teologia e ci offre una narrazione luminosa dell'uomo e del mondo, nel quale saremo sempre più complessi di un atomo, più evoluti di una scimmia, e potremo sempre scegliere tra essere o non essere dei cannibali.
In questo libro l'autore riflette sulla relazione fede e ragione ed argomenta della necessaria integrazione delle due realtà, anche per la teologia pastorale.
In questo libro l'autore riflette sulla povertà nel ministero e nella vita dei presbiteri diocesani a partire dal Decreto del Concilio Ecumenico Vaticano II Presbyterorum ordinis, per individuare che cosa significhi realmente per un ministro ordinato abbracciare oggi la povertà volontaria.
In questo libro l'Autore riflette sulla relazione tgra il mistero della Chiesa e l'unione delle due nature nel Verbo incarnato, all'interno di un preciso arco storico-teologico: tra l'opera pionieristica del teologo J.A. Mohler (1796-1838) e la Costituzione dogmatica Lumen gentium del Concilio Vaticano II (1962-1965).