Qualcosa di così fragile come l'amore ha bisogno di cura e attenzione. L'amore non è scontato, non è dato una volta per tutte, ma si costruisce lentamente, con fatica, con passione, con gesti, soste e slanci. Maria Teresa Abignente ci incita a non scoraggiarci quando siamo stanchi, quando ci sembra che la magia iniziale dell'innamoramento si sia trasformata in abitudine. Per quanto fragile l'amore è la cosa più potente e forte che possiamo provare.
"Questo libro permette di guardarsi dentro e di interrogarsi su chi siamo e cosa siamo diventati nel tempo. Leggerlo equivale a compiere un piccolo esercizio quotidiano per restare umani." Dalla prefazione di Domenico Iannacone
Tornare umani, è diventato un imperativo, un bisogno, una richiesta che vogliamo fare a noi stessi e a chi ci è vicino.
Tornare umani, vuol dire recuperere la nostra identità perduta, dispersa. Vuol dire ricordare il valore e l'unicità di ogni essere umano.
Cos’è la tenerezza? come spiegare quel piegarsi di un cuore verso un altro cuore? e soprattutto, siamo ancora capaci di tenerezza?
Lo abbiamo chiesto a Chandra Livia Candiani, forse perché solo un poeta può accompagnarci nella comprensione del nostro sentire e riesce a dare parole a quelle sfumature del cuore per noi difficili da interpretare.
Chandra Livia Candiani
È nata nel 1952 a Milano dove vive.
Ha pubblicato: Io con vestito leggero, Campanotto (2005); La nave di nebbia. Ninnananne per il mondo, La biblioteca di Vivarium (2005); Bevendo il tè con i morti, Interlinea (2015); La bambina pugile ovvero la precisione dell’amore, Einaudi (2014) vincitore premio Camaiore 2014; Ma dove sono le parole? a cura di C.L. Candiani con A. Cirolla, Effigie edizioni (2015); Fatti vivo, Einaudi (2017). Traduce testi buddhisti e libri per bambini, conduce seminari di poesia nelle scuole elementari delle periferie milanesi, nelle case alloggio per malati di aids e per i senza casa. Guida gruppi di meditazione.