Lo spreco di parole, di cui si fa veramente abbondante uso e consumo, spesso determina una confusione nel cuore e nell’agire dell’uomo: l’essenzialità non soltanto è necessaria, ma anche determinante per la coerenza dell’agire di ogni persona. La ridondanza, di contro, ha determinato e determina ciò che siamo: luce spenta vagante nel nulla dell’incomprensibilità. L’essenzialismo poetico tende ad abbracciare diversi campi del vivere: dalla poesia alla prosa, dall’arte tradizionale alla ricerca di una nuova espressione figurativa, dalla politica alla scienza, dalla teologia alla filosofia... insomma un po’ tutte le espressioni del genere umano nella loro essenzialità.
L'azione catartica dei versi che improvvisamente nascono dal cuore si rivela, quasi sempre, non soltanto come un beneficio liberatorio personale, ma estende il suo "balsamo" anche sugli altri che, leggendo, sentono un coinvolgimento positivo del proprio io che si distende in quell'armonia. Da queste considerazioni nasce questa silloge: quattro persone che si sono sentite in comunione nell'arte poetica. Quattro modi di presentare l'emozione del cuore, che anche se espressa in modo differente, nell'essenzialità li accomuna nell'amore per la poesia.
Oggi di questa “terribile realtà” non si parla quasi mai. Si cerca di esorcizzare la paura del demonio con il silenzio e così Satana ha fatto “perdere” le sue tracce potendo “lavorare”, senza ostacoli, per la dannazione dell’uomo. La sua astuzia più grande è quella di farsi credere “il non esistente”, ma la sua “presenza” nella storia è “viva” e “reale”. «Il male non è più soltanto una deficienza, ma un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Una terribile realtà misteriosa e spaventosa» (Paolo VI).
Il demonio non è un semplice simbolo dell’inconscio collettivo o dell’alienazione collettiva ... ma l’insidiatore sofistico dell’equilibrio morale dell’uomo.
Oggi di questa “terribile realtà” non si parla quasi mai. Si cerca di esorcizzare la paura del demonio con il silenzio e così Satana ha fatto “perdere” le sue tracce potendo “lavorare”, senza ostacoli, per la dannazione dell’uomo. La sua astuzia più grande è quella di farsi credere “il non esistente”, ma la sua “presenza” nella storia è “viva” e “reale”. «Il male non è più soltanto una deficienza, ma un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Una terribile realtà misteriosa e spaventosa» (Paolo VI).
Il demonio non è un semplice simbolo dell’inconscio collettivo o dell’alienazione collettiva ... ma l’insidiatore sofistico dell’equilibrio morale dell’uomo.
I sogni sono come le gocce di rugiada che, al sorgere del sole, svaniscono nel nulla... però, alcune volte, non ci "lasciano" del tutto, infatti un vago ricordo di quello che abbiamo sognato resta e ci accompagna per un "breve" tratto della nostra vita. Poi, lentamente, essi si trasformano in racconti e questi ti "permettono" ancora di sognare per non "perdere", completamente, gli "aquiloni del sole" anche quando la "notte" si avvicina.
Un'indagine sulle cose che ci "aspettano" nell'aldilà, dopo il passaggio su questa "striscia" di tempo che Dio ci dona... uno "sguardo" sulla realtà di una "vita" che ci "attende" dopo la morte.
Quando la preghiera diventa poesia esprime, in modo profondo, i palpiti d'amore del cuore e si eleva, come profumo d'incenso, fino al cielo, fino al trono dell'Altissimo. Queste preghiere-poesie nascono dal cuore dell'autore come una sorgente di tenerezza filiale per la Vergine Maria. Sono una raccolta di perle d'amore e di dolore, incastonate nel diadema della Madre di tutti gli uomini, viandanti in cammino verso la pace senza frontiere. (Saverio Calabrese)