Nessun pensatore islamico ha esercitato un'influenza più profonda e duratura sulla storia del pensiero orientale di quanto abbia fatto Avicenna. Egli condusse una vita rischiosa e agitata: per ben due volte a stento sfuggì alla morte, prima per mano di un re e più tardi di soldati furibondi. L'imprigionamento e l'umiliazione non turbarono una figura piena di vitalità e provocante, passata nella stona dell'Oriente di volta in volta come un mago, un ateo maledetto, un grande filosofo, un mistico sublime, un uomo gioviale e la guida dei non-conformisti. Lo studioso persiano Soheil M. Afnan offre qui una completa descrizione della sua vita e delle sue opere. Dopo un'introduzione generale, che presenta i predecessori notevoli di Avicenna e il ricco sfondo culturale della Persia nel decimo secolo, narra interamente la complessa, avventurosa esistenza del filosofo. Segue quindi un' esposizione della logica di Avicenna, della sua metafisica - disciplina in cui diede i suoi maggiori e più originali contributi -, della sua posizione nel conflitto tra ragione e rivelazione, dei suoi principi di psicologia, del suo apporto - rilevante - alla medicina e alle scienze naturali. L'autore conclude la sua monografia con una discussione circa l'influenza delle opere di Avicenna sulla storia delle idee nel suo Paese e in generale nell'Oriente e sul pensiero scolastico dell'Europa medievale. Lo studio attinge alle fonti originali in persiano e in arabo.