A Belgrado un professore di lettere ebreo indaga negli archivi della seconda guerra mondiale per capire come mai l'albero genealogico della sua famiglia sia ridotto a un unico ramo, quasi secco. Nel corso delle sue ricerche trova traccia di Götz e Meyer, due giovani delle S.S. che furono mandati nell'estate del 1942 da Berlino a Belgrado con un compito preciso: trasportare gli ebrei dentro un camion ermeticamente sigillato, uccidendoli durante il tragitto tramite i gas di scarico. Sterminarono così 5000 ebrei serbi. Un romanzo di evidente matrice autobiografica che cerca di ricostruire un passato indicibile, di far fronte alla necessità di dare una figura, un corpo, agli esecutori del Male.