Data di pubblicazione: Agosto 2018
DISPONIBILE IN 6/7 GIORNI
€ 10,00
Il volume riproduce un'intervista inedita rilasciata da Giuseppe Alessi a metà degli anni Novanta. Lo si può immaginare novantenne, seduto nel suo studio palermitano - come si evince dal racconto - a colloquiare col suo intervistatore, probabilmente Franco Bruno. Si tratta di un racconto autobiografico - quasi il bilancio di un'intera stagione dell'esistenza, dalla prima infanzia alla giovinezza più matura - che testimonia il fatto che un "personaggio" della levatura di Alessi è stato una "persona" innestata in un complesso tessuto familiare e sociale, animato da maestri e condiscepoli, denso di incontri, di confronti, di scontri, di fatiche e tensioni, di aspirazioni e di frustrazioni, di molte speranze e di qualche delusione, di vittorie e sconfitte, di successi pianificati e di disdette. Insomma, fatto di vita concreta. In questo orizzonte s'innesta anche la personale interpretazione del movimento cattolico che Alessi elaborava - nell'intervista - sul filo della memoria: ne emerge un dato certo, che riposa nella storia del nostro Paese, a dimostrazione del fatto che l'azione politica - degna d'esser considerata tale - è innanzitutto una maniera alta di sentire e di vedere il mondo. Perciò sortisce da un fecondo travaglio formativo, culturale è sociale. Proprio quel che fu, nel suo complesso, il movimento cattolico siciliano. L'intervista, appunto per questo, costituisce una lezione di vita, che come tale può essere ancora utile per chi voglia impegolarsi sul crinale - sempre irto di difficoltà - dell'impegno sociale e politico. Vale soprattutto per i giovani, ma non solo. Giacché essa può essere anche letta come un incitamento ancora attualissimo a ridare dignità alla politica, in Sicilia come altrove. Un monito che vale per tutti, oggi: specialmente per chi si ritrova a governare e ad amministrare l'Italia. Presentazione di Alberto Alessi.
Il volume riproduce un'intervista inedita rilasciata da Giuseppe Alessi a metà degli anni Novanta. Lo si può immaginare novantenne, seduto nel suo studio palermitano - come si evince dal racconto - a colloquiare col suo intervistatore, probabilmente Franco Bruno. Si tratta di un racconto autobiografico - quasi il bilancio di un'intera stagione dell'esistenza, dalla prima infanzia alla giovinezza più matura - che testimonia il fatto che un "personaggio" della levatura di Alessi è stato una "persona" innestata in un complesso tessuto familiare e sociale, animato da maestri e condiscepoli, denso di incontri, di confronti, di scontri, di fatiche e tensioni, di aspirazioni e di frustrazioni, di molte speranze e di qualche delusione, di vittorie e sconfitte, di successi pianificati e di disdette. Insomma, fatto di vita concreta. In questo orizzonte s'innesta anche la personale interpretazione del movimento cattolico che Alessi elaborava - nell'intervista - sul filo della memoria: ne emerge un dato certo, che riposa nella storia del nostro Paese, a dimostrazione del fatto che l'azione politica - degna d'esser considerata tale - è innanzitutto una maniera alta di sentire e di vedere il mondo. Perciò sortisce da un fecondo travaglio formativo, culturale è sociale. Proprio quel che fu, nel suo complesso, il movimento cattolico siciliano. L'intervista, appunto per questo, costituisce una lezione di vita, che come tale può essere ancora utile per chi voglia impegolarsi sul crinale - sempre irto di difficoltà - dell'impegno sociale e politico. Vale soprattutto per i giovani, ma non solo. Giacché essa può essere anche letta come un incitamento ancora attualissimo a ridare dignità alla politica, in Sicilia come altrove. Un monito che vale per tutti, oggi: specialmente per chi si ritrova a governare e ad amministrare l'Italia. Presentazione di Alberto Alessi.