La crisi ambientale chiama in causa tutte le dimensioni della persona umana (individuale, sociale e biologico-naturale), di conseguenza il costituzionalismo è uno degli strumenti con il quale possiamo cercare di risolverla. Più vicine ai cittadini rispetto alle dichiarazioni internazionali, le Costituzioni posseggono una forza normativa superiore a quella delle leggi e una valenza morale che sola può radicare i cambiamenti epocali che ci troviamo a dover affrontare nelle culture politiche e giuridiche delle società complesse. Analizzando la diffusione del costituzionalismo ambientale nel mondo e comparando le diverse Carte (156 Costituzioni su 193 paesi ONU oggi tutelano l'ambiente, al riguardo la Costituzione italiana è appena stata riformata) il volume disegna un «atlante costituzionale» che ci aiuta a cogliere le più importanti tendenze in atto a livello globale.
Da sempre la storia millenaria e la profonda spiritualità dell'India trovano in Europa e in Occidente un vasto movimento d'interesse: non altrettanto può dirsi della sua storia politico-istituzionale. Eppure, con la conquista dell'indipendenza (1947) e l'entrata in vigore (1952) di una costituzione democratica, proprio l'India si configura come la "democrazia più grande del mondo", nonostante le contraddizioni di una società multietnica, plurilinguistica e multireligiosa. Lo studio dell'ordinamento istituzionale indiano di oggi può offrire quindi un fondamentale contributo alla teoria democratica, evidenziando due aspetti di grande interesse: da un lato l'universalità dei valori democratici e la loro applicabilità ai contesti più disparati e apparentemente "incompatibili"; dall'altro la dimostrazione di come come la democrazia, lungi dal costituire un "monopolio dell'occidente", debba adattarsi ai contesti socioculturali dei popoli che, volontariamente, la scelgono.