Può un orientamento sessuale ricevere riconoscimento sociale fino ad essere trasformato in una istituzione? Il matrimonio e l'adozione sono possibili a qualunque condizione? È sufficiente l'amore? Si può affermare che un "duo" di persone dello stesso sesso sia equiparabile a una coppia formata da un uomo e una donna? Quale relazione può essere posta a fondamento del legame sociale? Cos'è l'omosessualità? Quali sono le conseguenze della negazione della differenza sessuale a livello sociale e sulla psicologia del bambino? Nel Regno di Narciso, immagine evocativa della società contemporanea, si pretende che tutti dispongano degli stessi diritti, indipendentemente dalla propria situazione. Si esige che la società garantisca la realizzazione del desiderio soggettivo, senza considerazione per l'interesse generale. Di fronte alle rivendicazioni dell'attivismo omosessualista (in particolare l'accesso al matrimonio e all'adozione nel contesto di un'unione omosessuale), Tony Anatrella ne affronta i nodi problematici sul piano psicologico e sociale. Un libro per tutti coloro - genitori, educatori, insegnanti, medici o rappresentanti politici - che si interrogano su questo delicato argomento.
La teoria del genere sostiene che, prima d’essere uomini o donne, noi siamo tutti esseri umani. Ma l’essere umano in sé non esiste. Noi non siamo asessuati: le persone umane, infatti, sono o uomini o donne. Inoltre il vero significato dell’alterità umana – uomo/donna – proviene dalla rivelazione cristiana. Il matrimonio non può essere compreso che a partire da un corpo sessuato che permette l’unione e la comunione tra un uomo e una donna, chiamati a formare una carne sola. La teoria del genere, inoltre, oppone costantemente l’uomo alla donna spingendosi fino alla rivendicazione di un potere femminile che esclude l’uomo dalla procreazione. Dimostra così di ignorare che il compimento dell’essere umano maturo si realizza allorché il soggetto prende coscienza dell’interdipendenza tra l’uomo e la donna. Questo agevola la loro relazione di cooperazione, di complementarità e di ruoli assunti secondo le qualità, le competenze e il simbolismo di ogni sesso.
L'autore Tony Anatrella, sacerdote e psicanalista specialista in materia di psicologia clinica e sociale, vive a Parigi, dove insegna alle libere Facoltà di filosofia e di psicologia di Parigi. Consultore del Pontificio consiglio per la famiglia e del Pontificio consiglio per la salute, è membro della “Commissione internazionale d’inchiesta su Medjugorje” presso la Congregazione per la dottrina della fede. Ha pubblicato molte opere tradotte in diverse lingue. In italiano cfr. le voci “Confusioni affettive e ideologiche che attraversano la coppia contemporanea” (pp. 87-100), “Giovani di fronte alla regola morale” (pp. 529-535), “Omosessualità e omofobia” (pp. 825-838), “Riconoscimento giuridico delle unioni omosessuali” (pp. 935-946) e “Rivalutare la relazione educativa” (pp. 947-958) in Lexicon. Termini ambigui e discussi su famiglia, vita e questioni etiche, nuova ed. ampliata, a cura del Pontificio consiglio per la famiglia (EDB 2006); le voci “Le confusioni affettive e ideologiche che colpiscono le coppie contemporanee” (pp. 5366),“L’affettività e la sessualità degli handicappati” (pp. 283-292) in Famiglia e questioni etiche a cura del Pontificio consiglio per la famiglia (EDB, 2004);“Felici e sposati. Coppia, convivenza, matrimonio” (Edizioni Studio Domenicano, 2007).
Nunca, ni con tanta fuerza, nuestra sociedad reivindicó para sus miembros el derecho a la diferencia: diferencia de gustos, de culturas y de valores, diferencia de opciones de vida, de formas de amar, de modelos de familia... Nunca, sin embargo, el acceso a una verdadera diferencia ha sido tan difícil. Vivimos en la estela de las aspiraciones fusionales de mayo del 68. Rechazo de la función del padre, insuficiencia de la relación educativa, interioridad en crisis, retorno de los miedos primitivos, son muchos los síntomas de lo que elabora poco a poco una sociedad indiferenciada en la que los roles y los espacios se confunden. El adulto juega a ser niño, la figura paterna desaparece tras la materna, la violencia se banaliza, la intimidad está a la vista de todos, el imaginario sustituye a la realidad, y la sexualidad se dispersa en múltiples orientaciones.
¿De dónde viene el que nuestra sociedad valore tendencias sexuales parciales hasta querer inscribirlas en la ley? ¿Por qué deplora la falta de puntos de referencia que ella misma ha contribuido a hacer desaparecer?
Reconocer la diferencia implica aceptar la diferencia de sexos, de generaciones y de roles en el seno de la familia. Reconocer al otro no es aceptar todo lo suyo ni animarlo en sus conflictos psíquicos, es permitirle efectuar una paciente elaboración personal al final de la cual pueda experimentar una cierta libertad. Mayo del 68 no ha liberado a nadie. No es tiempo de nostalgia.