Siamo semplici anelli di una catena di generazioni e spesso diventiamo vittime di eventi e traumi già vissuti dai nostri antenati. È l'inconscio familiare: la storia che altri hanno scritto per noi. Anne Ancelin Schützenberger, terapeuta e analista con oltre cinquanta anni di esperienza, in questo libro spiega il suo originale approccio psicogenealogico, ossia come ricostruire l'albero genealogico della psiche familiare.
"La lingua segreta del corpo" non è un gesto che tradisce, né una bugia che occorre decriptare. È un segnale inconscio, a volte di sofferenza, a volte di gioia, che il corpo trasmette e che bisogna immediatamente afferrare, per rendere la vita più facile. Scegliere il colore di un vestito, occupare una posizione nello spazio, indossare una scollatura profonda, toccarsi l'orecchio, giocare con la collana sono gesti che catturano il nostro sguardo. Con un'attenta osservazione è possibile prendere alla sprovvista le difese abituali dell'altro, generare sorpresa e riuscire a mettere a nudo l'essenza di una conversazione. Questa comunicazione non verbale e le idee inconsce ad essa sottostanti sono state decenni al centro del lavoro di Anne Ancelin Schützenberger, che dedica un intero libro ai messaggi segreti delle relazioni umane.
Riappropriarsi della propria storia personale e familiare, inserirsi meglio in una discendenza e in una leggenda e mettere ordine nel "cantiere" lasciato dai nostri avi: questo è l'obiettivo della psicogenealogia clinica. Il termine, creato da Anne Ancelin Schutzenberger, che ha concepito questo libro come il seguito ideale di "La sindrome degli antenati", si riferisce a quanto ci apre verso il possibile: far emergere ciò che è stato gioioso e piacevole; deporre il fardello degli errori, delle sofferenze, delle ferite e delle "colpe" del passato; accettare il male, la vergogna e il non detto della nostra famiglia, i drammi non risolti e le perdite difficili da sopportare. Insomma, prendere tutto con distacco e vivere finalmente la propria vita. Il libro ci aiuta a porci le domande giuste per vivere, e non più sopravvivere; ci indica le trappole da evitare e ci apre il cammino che permette di "raccogliere" nel giardino di famiglia.