Che cosa ha a che fare Omero con l'intelligenza artificiale? E I viaggi di Gulliver, i trattati di Giordano Bruno, le opere di Borges: cosa ci possono insegnare dell'accelerazione tecnologica? Nel racconto Nella colonia penale, Kafka immagina un uomo assoggettato al potere della macchina: una figura che sembra perdere del tutto la propria umanità di fronte allo splendore matematico, logico ed efficientista di un automa. È proprio esplorando esempi letterari e filosofici come questo che Andrea Colamedici e Simone Arcagni si interrogano sul nostro futuro in relazione all'incredibile sviluppo dell'intelligenza artificiale e al mistero dell'algoritmo di Babele. Attraverso molti capolavori e autori del passato - dai dialoghi di Platone ad Asimov - possiamo infatti ricostruire il codice genetico della nuova frontiera informatica, mostrando come il suo immaginario sia profondamente intrecciato con la nostra società. Ne emerge un affascinante atlante archeologico della modernità che stiamo vivendo, in cui ogni esempio culturale si lega perfettamente alla dimensione contemporanea e al dibattito che si sta generando sul fronte etico e cognitivo. «La torre di Babele è diventata oggi l'algoritmo di Babele, che si situa all'incrocio tra la spinta tecnologica e l'accumulo dei saperi e che rappresenta una sfida avvincente e allo stesso tempo una minaccia inaggirabile. E incarna un racconto, un simbolismo e una visione straordinari.»
Qualcosa di nuovo e straordinariamente vitale ha colonizzato i media digitali e il web negli ultimi dieci anni. Le forme che eravamo abituati a considerare cinema, televisione, giornalismo, editoria, collocandole in campi specifici, oggi non solo tendono a coesistere nello stesso ambiente mediale, ma si incrociano e ibridano in modi inediti e profondi. Dai video di YouTube, Vimeo e Facebook a Instagram, dalle web serie ai tutorial ai film in Realtà Aumentata e al "postcinema"... Si tratta di una vera e propria galassia di fenomeni ed esperienze che rifiutano di farsi catalogare in modi tradizionali e che rivelano i caratteri e le tendenze piú sorprendenti della società digitale contemporanea e futura, protagonisti di un sistema economico in tumultuosa espansione nel quale è impensabile prescindere dal software e dagli audiovisivi.
Questo volume, come quelli che lo hanno preceduto in questa collana, raccoglie le relazioni tenute da alcuni soci della Sezione di Antropologia Storica dell'AISEA nel corso dei seminari annuali, che, anno dopo anno, costituiscono da sempre la caratteristica della Sezione stessa. Il tema presentato in quest'ultima occasione, l'eros, è vastissimo e tocca i settori più diversi, dalla psicoanalisi alla medicina, dall'arte alla letteratura, dalla religione all'etica, dal cinema a tutti i possibili mezzi di comunicazione. Difficile dunque poter dire qualcosa di veramente nuovo, anche se, almeno nel campo dell'antropologia, sono pochi gli studiosi che si sono cimentati in questo delicato e complesso settore della vita individuale e sociale. Eppure, nella convinzione che questo percorso potesse rivelare qualcosa di diverso se osservato nell'ottica antropologica, alcuni soci della Sezione hanno raccolto la sfida producendo risultati nuovi e interessanti. Ciò premesso, è evidente che l'intento del gruppo di studiosi, e del curatore e coordinatore del seminario, non poteva essere che quello di accendere uno spot su alcuni aspetti di questo talvolta anche spinoso argomento, mostrandone alcuni tratti inusuali. Il risultato di questa operazione è un volume molto variegato, che passa dagli argomenti più crudi ad altri traboccanti di poesia.