Da Milano a Perugia, da Bologna a Palermo, il libro approfondisce, a partire da episodi finiti nelle cronache e ascoltando testimoni e operatori, uno dei fenomeni più allarmanti degli ultimi anni: gruppi di giovani, spesso giovanissimi, che, spesso per futili motivi, si rendono protagonisti di gravi atti di violenza. In ogni tappa del viaggio si dà voce alle persone coinvolte, da una parte e dall'altra, in queste violenze, per cercare di comprenderne a fondo le radici e per suggerire possibili soluzioni: vittime e aggressori, famiglie, insegnanti, sacerdoti, forze dell'ordine, magistrati. Al termine del percorso, il lettore scopre di poter guardare oltre i sensazionalismi e comprende la reale entità del fenomeno, le sue implicazioni legali, i pericoli che ci minacciano, gli elementi della condizione giovanile in Italia che rendono possibili queste devianze e chi sono coloro che si stanno impegnando per porre un freno alla degenerazione di tante "vite in cerca di identità".
Il 15 settembre 2020 don Roberto Malgesini, 51 anni, viene ucciso a Como da una delle moltissime persone cui forniva aiuto ogni giorno. La sua morte ha attirato l'attenzione dell'opinione pubblica ed è stata ricordata con intensa partecipazione da papa Francesco. Questo libro ricostruisce il percorso di un sacerdote umile e concreto che ha offerto le sue risorse, le sue intuizioni e il suo sorriso perché tutti i dimenticati e scartati dalla società potessero trovare accoglienza, ascolto e aiuto. L'autore ha intervistato i famigliari, gli amici, i confratelli e i fedeli, tra i quali molti volontari che oggi stanno continuando l'opera del loro "don". Passi che consolano, accanto a una figura riservata e solida: un prete con il sorriso che ha vissuto secondo il cuore di Cristo e si è guadagnato la riconoscenza di tutta la città in cui ha operato.
La storia, raccontata in prima persona come se fosse un romanzo, di una donna calabrese che dopo l'uccisione dei suoi due fratelli decise di denunciare la 'ndrangheta. Siamo in Calabria, all'inizio anni '90, dove i clan comandano con ferocia mentre lo Stato sembra quasi inesistente. Marianna, giovane laureata, lascia un lavoro promettente e i suoi sogni e decide di testimoniare perché crede nella giustizia. Ma da allora, con i suoi famigliari, inizia il calvario della vita sotto protezione fatto di promesse mai mantenute e di una burocrazia ottusa e spietata che fa di tutto per negarle diritti elementari. Ancora oggi, dopo 25 anni, vive in un limbo, con la paura ogni giorno di una vendetta da parte di gente che non dimentica mai. Eppure, aiutata anche dalla sua grande fede, continua la sua battaglia, comune a tante altre persone come lei, affinché lo Stato le restituisca una vita dignitosa.