Due saggi acuti e incalzanti, che da diversa prospettiva affrontano la situazione del cristianesimo contemporaneo e la sua fatica di fare presa sulla realtà. Non è più un segreto che l’esercizio del cristianesimo, nelle terre d’Occidente, continui a perdere di incidenza, di provocatorietà, di capacità di appello, di convocazione. È un esercizio che non media più, non medica più, e non fa meditare più. Con le parole di papa Benedetto XVI, è una fede stanca, una fede senza gioia, dentro una Chiesa – come ha detto più volte papa Francesco – troppo autoreferenziale. Che cosa dunque è successo a questo cristianesimo? Che cosa ci è chiesto di fare per uscire da questa situazione che sembra l’avverarsi della triste profezia di Nietzsche circa il monotonoteismo del cristianesimo? In un’intervista recente Jürgen Moltmann ha affermato: «Già troppo a lungo la gente ha relegato il cristianesimo nell’angolo della fede [...] per proseguire indisturbata la secolarizzazione. È tempo che la fede cristiana esca dall’angolo: Cristo non ha fondato una nuova religione, ma ha portato una vita nuova!».
Destinatari
Tutti.
Autore
ARMANDO MATTEO è docente di teologia presso la Pontificia Università Urbaniana in Roma e l’Istituto Teologico Calabro «S. Pio X» in Catanzaro. Ha pubblicato numerosi testi sul destino del cristianesimo, tra i quali: Come forestieri. Perché il cristianesimo è divenuto estraneo agli uomini e alle donne del nostro tempo, Rubbettino 2008; Presenza infranta. Il disagio postmoderno del cristianesimo, Cittadella 2008; La prima generazione incredula, Rubbettino 2011; Nel nome del Dio sconosciuto, EMP 2011; La fuga delle quarantenni, Rubbettino 2012. TIMOTHY RADCLIFFE è un teologo domenicano, già docente di sacra Scrittura all’Università di Oxford, Maestro generale dell’Ordine dei Predicatori dal 1992 al 2001. Attento ai cambiamenti sociali e religiosi del nostro tempo, è apprezzato conferenziere e scrittore. Tra i suoi libri: Cantate un canto nuovo. La vocazione cristiana, EDB 2001; Testimoni del vangelo, Qiqajon 2004; Le sette parole di Gesù in croce, San Paolo 2006; Il punto focale del cristianesimo. Cosa significa essere cristiani?, San Paolo 2008; Essere cristiani nel XXI secolo, Queriniana 2011.
Il testo accoglie l'invito che Benedetto XVI ha rivolto alla comunità ecclesiale con la proposta del cortile dei gentili: l'invito a prendersi a cuore la vicenda dei non credenti, degli atei e degli agnostici, a farsi cioè carico della mancata provocazione della questione Dio nella loro esistenza.
È possibile che il Dio raccontato agli uomini da Gesù sia diventato oggi «sconosciuto» agli stessi credenti, oltre che a quelli che si ritengono non credenti? Cosa succede se questo Dio diviene, per tutti, poco più che un semplice affare di Chiesa? E la stessa Chiesa, al mistero di quale Dio si pone a servizio? Per parlare di Gesù a credenti e non, atei e agnostici, l’autore sceglie un leitmotiv intrigante, vale a dire la presentazione del Figlio come uomo «infinitamente contento di stare al mondo». Gesù rivela un Dio desideroso di servire l’umano e un uomo bisognoso degli occhi di Dio per non smarrirsi nei sentieri dell’esistenza. La grande scoperta è che il cristianesimo non vuole imbrigliare e mortificare l’energia vitale dell’uomo, non si lascia rinchiudere in un passato remoto da replicare, non illude nessuno con promesse di benessere a buon mercato, ma invita l’uomo a conquistare il mondo senza perdere l’anima.
Destinatari
Tutti coloro che sono interessati al dialogo tra credenti e non credenti.
Autore
ARMANDO MATTEO, nato a Catanzaro nel 1970, è docente di teologia presso la Pontificia Università Urbaniana in Roma e l’Istituto Teologico Calabro «S. Pio X» in Catanzaro. Dal 2005 è assistente ecclesiastico nazionale della FUCI. Ha pubblicato numerosi testi sul destino del cristianesimo nel nostro tempo, alcuni tradotti anche all’estero. Sul «Messaggero di sant’Antonio» cura la rubrica «Giovani e...».