Questo volume esplora le complesse interazioni tra Islam ed economia globale, esaminando in particolare la "moral economy" dell'Islam, la nascita delle banche islamiche e lo sviluppo della borghesia islamista. Riconoscere le pratiche economiche come mondi simbolici vivi, come costruzioni sociali scaturite dalle nozze mistiche tra forze produttive e forme simboliche, significa porre le premesse dello svelamento di un mondo solo in apparenza disincantato. L'antropologia e la storia economica si configurano allora come strumenti ideali per operare un processo di riscoperta della cultura e del sacro nascosti dietro l'apparente reificazione dell'economia. Scopo di questo studio è dimostrare come i musulmani abbiano intrapreso un profondo processo di riformulazione della propria identità a contatto con le società capitalistiche occidentali. L'esperienza dell'Islam contemporaneo dimostra che la globalizzazione non spinge verso l'adeguamento passivo e l'omologazione, bensì verso una reazione dei mondi vitali delle persone. In questo contesto, la società civile è il luogo in cui è possibile osservare non solo l'avanzare di un pervasivo processo di islamizzazione, ma anche la trasformazione dell'Islam da religione tradizionale a ideologia.
Daniele Atzori si è laureato in Storia economica nell'Università degli Studi di Milano ed è dottorando presso l'Institute of Middle Eastern and Islamic Studies dell'Università di Durham, nel Regno Unito. Collabora con la Fondazione Eni Enrico Mattei e con l'Agenzia Giornalistica Italia. Scrive regolarmente per la rivista "Equilibri" e per il magazine "Oil Tabloid".