Con questo volume si completa la raccolta di saggi riuniti da Auden sotto il titolo "La mano del tintore". Qui Auden passa dalla più generale riflessione sulla pratica letteraria, sul leggere e sullo scrivere, all'analisi di generi, testi e fenomeni specifici, con quel suo consueto procedere per avvicinamento concentrico che gli consente di introdurre e sviluppare, per associazione o per analogia, tutta una serie di "punti di fuga" che commentano, dilatano e arricchiscono il discorso critico.
Per comprendere Auden è utile leggere i suoi saggi. Egli stesso scelse quelli che più gli stavano a cuore nel 1962, in una raccolta intitolata "La mano del tintore", di cui questo volume costituisce la prima parte.