A dispetto delle tante divisioni, storiche e attuali, c'è qualcosa che ci accomuna come italiani. una serie di tratti che ci rendono immediatamente riconoscibili in qualsiasi luogo del mondo; nel male ma anche nel bene. corrado augias ci accompagna in un viaggio alla scoperta di ciò che definisce il nostro carattere nazionale. un viaggio particolare, che procede nello spazio e nel tempo, dall'attualità alla ricostruzione storica, passando per il racconto biografico. ci si sposta dall'infanzia dell'autore vissuta tra la libia e roma occupata, alle sue esperienze come corrispondente estero per i grandi quotidiani. ci si muove in lungo e in largo per la penisola, dalla milano del teatro alla trieste di confine, transitando per bologna dove il nord incontra il sud, poi roma e napoli per arrivare a palermo, alle porte di un'altra civiltà con cui da sempre abbiamo dialogato. ma c'è anche l'italia di provincia, c'è la recanati di giacomo leopardi, ispiratore e guida in un itinerario che segue le tracce del suo "discorso sopra lo stato presente dei costumi degl'italiani". si incontrano le testimonianze di grandi scrittori e poeti che all'italia come nazione hanno dato volto, carattere e lingua prima ancora che esistesse uno stato. ciò che resta alla fine del viaggio è una sensazione di sorpresa: la scoperta di aspetti che riflettono un paese diviso ma ricco di enormi potenzialità alle quali raramente accade di pensare. "questa nostra italia" è la lettera d'amore di un raffinato uomo di lettere, che ha imparato a guardare la sua patria da fuori senza però mai smettere di amarla, e di voler partecipare con passione alle sue vicende politiche e umane. sembra di sentir echeggiare tra le righe di questo libro la celebre esortazione di piero gobetti: "bisogna amare l'italia con orgoglio di europei e con l'austera passione dell'esule in patria".
Su Gesù sono proliferate nei secoli molte leggende e alcune autentiche fiabe, segno della curiosità di sapere chi lui fosse veramente prima che il mantello della teologia lo coprisse, celandone allo sguardo la figura storica. Corrado Augias ha dialogato su questo tema con uno dei massimi biblisti italiani, Mauro Pesce, rivolgendogli quelle stesse domande che molti di noi, cristiani e non cristiani, si pongono: sul periodo storico nel quale Gesù visse, sulle sue parole, sulla sua vita, sulla sua morte, sui tanti testi che ne parlano. Ma anche su ciò che seguì la tragica giornata del Golgota, fino alla nascita di una religione che da lui prese il nome, anche se egli non ha mai detto di volerla fondare. Il profilo di Gesù che questa "inchiesta" ci restituisce è quello di un ebreo, ligio alla Legge di Mosè, amante del suo popolo e delle sue tradizioni, eppure aspramente critico verso gli aspetti che giudicava "superati" o "secondari", e, soprattutto, portatore di un progetto di rinnovamento incentrato sul riscatto degli emarginati; una personalità complessa, mai svelata per intero nemmeno a chi gli era più vicino, una figura profondamente solitaria, coerente con i suoi principi fino alla morte in croce.
Tutto si è svolto in un pugno d'ore, diciotto o venti al massimo. Dall'imbrunire di un giorno, al primo pomeriggio del successivo. In modo convulso. Per lo più nottetempo o alle prime luci dell'alba. Il processo che ha cambiato il destino dell'uomo è stato celebrato sicuramente in fretta, ma in base a quali accuse? Secondo quale rito? Chi aveva ordinato l'arresto e perché? E soprattutto, chi aveva il potere di convalidare il provvedimento emettendo la sentenza finale? Ad essere indagate sono le ultime febbrili ore di Gesù di Nazareth, il giovane profeta giustiziato su un patibolo romano a Gerusalemme in un anno convenzionalmente datato 33 della nostra èra. Vicende viste, forse per la prima volta, anche dalla prospettiva degli occupanti romani. È questo un libro dove si entra e si esce dalla storia, dove si raccolgono e indagano i documenti, dove si commentano le fonti e le si fa parlare, e dove anche uomini e cose prendono vita. Fra queste pagine si ode il rumore della pialla del falegname, lo stridio delle ruote dei carri, il belato degli agnelli; si vedono il bianco della farina e il grigio del fumo dei camini e si percepiscono le presenze misteriose di maghi, indovini, assassini. Saggismo e gesto narrativo s'incontrano: c'è la precisione storica e c'è la vita, la passione per il mondo e il talento di raccontarlo. Molti sono i protagonisti della storia e appaiono più tormentati, sfaccettati, umani, di quanto siamo soliti considerarli...
"Il modo migliore per arrivare a Istanbul sarebbe attraversando lentamente il Mar di Marmara fino a veder apparire une incomparable silhouette de ville...". Questo libro è il racconto, potremmo forse dire il romanzo di Istanbul. Protagonista è una città eterna, prodigiosa, una città incarnata nelle sue stesse rovine. A comporne la trama sono le storie degli uomini e delle donne che l'hanno fondata, vissuta, abbandonata: storie piccole e insieme grandissime; a tenerle insieme sono le parole di un autore capace, come raramente accade, di fondere in un unico sguardo sapere e meraviglia. Per secoli Bisanzio, Costantinopoli, Istanbul, è stata una meta ricercata, talvolta fraintesa, altre volte amata, sempre guardata con stupore già dalla prima apparizione del suo straordinario profilo contro il cielo d'Oriente. Quel crescente di luna, che non a caso figura sulla bandiera della Repubblica turca, è - e insieme non è - la stessa luna che possiamo vedere in un qualunque cielo notturno europeo. Come il particolare profumo della città, i suoni, i richiami dei marinai, le luci riflesse sono - e non sono - le stesse di un porto del nostro continente. A renderli diversi è quella sensazione indefinita, quel contorno avvolgente, che una volta si chiamava "esotismo" e che ancora sopravvive. Senza sottrarsi al fascino di quell'esotismo, Augias ne solleva con garbo il velo per scoprire la sostanza più autentica della città, quella che il turista non sempre può o sa cogliere.
Un grande ritratto di Roma, ricco di sorprese e novità, nel quale Corrado Augias racconta il volto segreto della capitale e le molte storie che hanno contribuito a renderla unica e immortale. Dalla rozzezza dei suoi primi abitanti (un gruppo di manigoldi capitanati da Romolo) alla gloria del Rinascimento, dalla sregolatezza di Nerone alla tenebrosa genialità di Caravaggio, dal fascino di Lucrezia Borgia - "la più bella dama di Roma" alle avventure del palazzo di Montecitorio, questa cavalcata nel tempo, che si chiude con le "illusioni" di Cinecittà e la costruzione del nuovo quartiere dell'Eur, darà al lettore un'interpretazione dell'unica città "antica" che da ventisette secoli continua a essere protagonista della storia.
Tra le varie figure celesti, divine, semidivine, santificate delle religioni mondiali, Maria è certamente la più complessa, tenera e commovente. Ragazza ebrea visitata dall'angelo, fidanzata e poi sposa di un uomo che non era il padre di suo figlio, vergine e madre di Dio, simbolo della grazia e Mater dolorosa che subisce il destino terribile di veder premorire la creatura da lei generata, poco citata nei vangeli e quasi assente negli Atti degli apostoli e nelle lettere di Paolo, oggetto di un culto senza pari, concepita senza peccato originale e assunta in cielo: capire Maria significa penetrare nel cuore della fede cattolica. In questo libro, Corrado Augias dialoga con un grande studioso di mistica e di storia della religioni, Marco Vannini, per scavare in profondità nella storia e nel mito della Madonna, toccando tutti gli aspetti che mettono Maria al centro dell'esperienza culturale e religiosa della nostra civiltà: le fonti (dai vangeli canonici agli apocrifi), le ipotesi sulla biografia, il rapporto con la condizione femminile nella Palestina di duemila anni fa, con le altre donne della Bibbia e con la mitologia della Grande Madre, la nascita dei dogmi e lo sviluppo del culto, i miracoli e le apparizioni, la presenza costante della Madonna nella cultura e nell'arte.
Clara studia "storia della psicanalisi". La sera, seduta in cucina, rimane sveglia fino a tardi ad analizzare i casi delle "grandi isteriche" e le cronache del rapporto con i medici che le ebbero in cura: Freud, Jung, Charcot... In quei momenti sospesi, il piccolo appartamento in cui vive con il padre, il fratello e la nonna sembra spalancarsi in un abisso notturno, capace di riportarla indietro nel tempo e trascinarla nelle profondità di queste grandi narrazioni. Perché questo sono, prima di tutto: storie di vita, di corpi e di amori; ossessioni e incomprensioni, guarigioni e scacchi. Storie di donne. Ma poi, per curiosità più che per bisogno, Clara comincia a lavorare nel bar del fratello. E sarà allora che, tutt'a un tratto, la vita vera spazzerà via, con la sua forza e i suoi spigoli, gli anni di isolamento e di studio solitario. Abituata a confrontarsi con la teoria di un inconscio remoto, già catalogato e raffreddato, Clara si troverà alle prese con una vicenda misteriosa e ambigua, un omicidio che affonda le radici in un vortice di sentimenti incandescenti, di violenza e di colpa. Nel territorio violato delle periferie di oggi l'attende l'incontro con Wanda, una di quelle donne sopraffatte che per lei sono sempre state soltanto personaggi da studiare sui libri: scoprirà per la prima volta l'emozione e la paura di ascoltare, lei per prima, un cuore che si schiude, e che esige da lei una risposta.
Tutto si è svolto in un pugno d'ore, diciotto o venti al massimo. Dall'imbrunire di un giorno, al primo pomeriggio del successivo. In modo convulso. Per lo più nottetempo o alle prime luci dell'alba. Il processo che ha cambiato il destino dell'uomo è stato celebrato sicuramente in fretta, ma in base a quali accuse? Secondo quale rito? Chi aveva ordinato l'arresto e perché? E soprattutto, chi aveva il potere di convalidare il provvedimento emettendo la sentenza finale? Ad essere indagate sono le ultime febbrili ore di Gesù di Nazareth, il giovane profeta giustiziato su un patibolo romano a Gerusalemme in un anno convenzionalmente datato 33 della nostra èra. Vicende viste, forse per la prima volta, anche dalla prospettiva degli occupanti romani. È questo un libro dove si entra e si esce dalla storia, dove si raccolgono e indagano i documenti, dove si commentano le fonti e le si fa parlare, e dove anche uomini e cose prendono vita. Fra queste pagine si ode il rumore della pialla del falegname, lo stridio delle ruote dei carri, il belato degli agnelli; si vedono il bianco della farina e il grigio del fumo dei camini e si percepiscono le presenze misteriose di maghi, indovini, assassini. Saggismo e gesto narrativo s'incontrano: c'è la precisione storica e c'è la vita, la passione per il mondo e il talento di raccontarlo. Molti sono i protagonisti della storia e appaiono più tormentati, sfaccettati, umani, di quanto siamo soliti considerarli...
Fin dal primo giorno di pontificato, papa Francesco ha dimostrato di voler cambiare in profondità, con i suoi gesti, con le sue parole, con i suoi atti, una Chiesa che appariva "ridotta a una struttura sclerotica, incapace di cogliere i fermenti e le esigenze dei suoi stessi fedeli, spesso chiusa quanto meno agli alti livelli gerarchici - nei privilegi di carriera e di casta". Ma sarà in grado di intervenire anche sul "potere temporale" della Chiesa che, dai Patti Lateranensi del 1929 a oggi, si è manifestato soprattutto sotto forma di influenza (e talvolta di ingerenza) sulla realtà sociale e politica dello Stato italiano? Riuscirà un vescovo "venuto dalla fine del mondo", un alieno rispetto al potere curiale, a liberare il papato e l'Italia da questa rete di relazioni pericolose? Sono domande che, secondo un autore laico eppure molto attento all'esperienza religiosa e alla storia della Chiesa cattolica come Corrado Augias, tutti gli italiani dovrebbero porsi. Per trovare una risposta, l'autore ripercorre in questo libro i momenti fondamentali del rapporto che la Chiesa ha intrattenuto con il potere politico, dalla cosiddetta "donazione di Costantino" al Sacro Romano Impero e alla lotta per le investiture, dalla Riforma e dalle guerre di religione a Napoleone, dal Risorgimento con la breccia di Porta Pia ai concordati con lo Stato italiano...
Parigi è senz'altro una delle capitali europee più visitate dagli italiani, eppure quasi nessuno si discosta dagli itinerari consueti: Tour Eiffel, Notre-Dame, Quartiere latino, Champs-Elysées. In questo modo i luoghi, le opere d'arte, i monumenti, "logorati" dalla loro stessa celebrità, finiscono per appiattirsi e diventare semplici figurine da collezionare, ma allora non fa più molta differenza guardarne la riproduzione seduti sul divano di casa o l'originale nella realtà. Con questa nuova e arricchita edizione del suo best seller "I segreti di Parigi" Corrado Augias, fine e appassionato conoscitore della Ville Lumière, ci guida alla scoperta dei suoi angoli più appartati, delle tracce meno appariscenti del suo luminoso passato, ci fa conoscere artisti e personaggi entrati nella leggenda che hanno vissuto in quei "cinquemila ettari del mondo dove si è più pensato, più parlato, più scritto". Così ogni pagina rivela alcuni dei tanti "segreti" della città o racconta episodi - tragici, comici, sentimentali, macabri, eroici ed erotici - che hanno trovato in Parigi, capitale della vecchia Europa, il luogo ideale per passare alla storia: dai torrenti di sangue (finto) sul palcoscenico del Grand-Guignol ai fiumi di alcol (vero) che alimentarono la poesia di Verlaine e la pittura di Utrillo, dagli amori mercenari delle mademoiselles di Pigalle agli attacchi isterici delle pazienti di Charcot nei reparti della Salpëtrière...