Gli ultimi avvenimenti in Birmania hanno rivelato al mondo il nome di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace nel 1991 e anima della resistenza del popolo birmano alla dittatura militare. Con coraggio e determinazione, questa donna da anni lotta contro la giunta al potere. Rifiuta la provocazione, rifiuta la paura, rifiuta l’odio. Si ostina a cercare il dialogo. Dove nasce, in lei, così tanta forza e convinzione? Come è riuscita a conservare la sua straordinaria pacatezza di fronte alle ingiurie, agli arresti – da anni è prigioniera nella propria casa e per più di due è rimasta senza notizia di suo marito e dei suoi figli – ai soprusi quotidiani? Con chiarezza e semplicità Aung San Suu Kyi, in conversazione con il giornalista Alan Clements, risponde a questi interrogativi in un libro di scottante attualità e di saggezza senza tempo.
Da oltre vent'anni è leader di un movimento non-violento contro la dittatura in Birmania. Nel 1991 è stata insignita dei Premio Nobel per la pace e recentemente il premier inglese Gordon Brown l'ha definita un modello di coraggio civile per la libertà. In questo libro-conversazione con Alan Clements (che ha vissuto per anni in Birmania come monaco buddista, prima di essere espulso), Aung San Suu Kyi racconta con chiarezza e semplicità la bruciante attualità della situazione birmana ed espone la sua filosofia senza tempo che da voce alla speranza.
La Birmania, oggi conosciuta con il nome di Myanmar - è soggetta a un regime spietato e autoritario. Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace nel 1991, è stata la protagonista assoluta, il leader ideale del partito che ha tentato per lungo tempo di riportare la democrazia e i diritti civili nel paese. Questa donna tenace e coraggiosa ha subito, a causa delle sue idee, profonde umiliazioni, come l'arresto, la detenzione. l'allontanamento dalla famiglia, senza mai arrendersi alla violenza e alla cieca arroganza del potere. Per questo, quando parla della sua terra lo fa con la passione, la malinconia e insieme la lucidità che solo un politico di rango possiede. Lo dimostra questo libro con cui l'autrice consegna un ritratto della Birmania, evocando ora l'avvicendarsi delle stagioni, ora le feste della tradizione, ora gli usi e i costumi più significativi; e ancora, rende onore al coraggio e all'abnegazione di uomini semplici, artisti, intellettuali che, a prezzo di infiniti sacrifici, a volte della stessa vita, hanno sostenuto e sostengono la democrazia. Non solo: Aung San Suu Kyi denuncia con fermezza le penose condizioni di miseria della popolazione, privata dei diritti più elementari come l'istruzione e l'assistenza sanitaria, e si pone davanti ai potenti della Terra come simbolo della speranza in una forza più grande del potere armato.
Una raccolta di scritti di Aung San Suu Kyi, la coraggiosa, indomabile dissidente birmana- Premio Nobel per la Pace 1991- liberata nel 1995 dopo sei anni di arresti domiciliari. Il ritratto spirituale di un personaggio straordianrio, guida elettiva di un popolo del Terzo Mondo nel difficile cammino verso la libertà e l'autodeterminazione. In un paese sottoposto ad una spietata dittatura, con un reddito pro capite tra i più bassi del pianeta, questa fragile donna dalla tempra d'acciaio ha suscitato consensi enormi, facendo conoscere il suo nome a livello internazionale. Come scrive Paolo Pobbiati di Amnesty International, nella Premessa al volume, "in questa fine secolo, così atrocemente segnata dalla gestione dei conlitti interni di molti paesi all'insegna dei massacri, pulizie etniche e altre nefandezze, commesse spesso ai danni di innocenti inermi, Suu Kyi ci racconta come la vera guerra che dobbiamo combattere è quella dentro di noi per liberarci dalla paura che corrompe chi è al potere e ha paura di perderlo e teme il castigo di coloro che lo detengono. Una grande lezione su quella che potrebbe essere la vera 'via asiatica ai diritti umani'.