John L. Austin (1911-1960) è il più rappresentativo tra i filosofi analitici di Oxford. Formatosi sui testi di Aristotele, fu uno dei maggiori esponenti della cosiddetta “filosofia del linguaggio ordinario”, corrente di pensiero nata a Oxford negli anni ’30 e ’40, che ha autonomamente sviluppato idee analoghe a quelle che Wittgenstein diffondeva a Cambridge nello stesso periodo.
Oltre al testo qui tradotto, Austin ha scritto l’ormai celeberrimo How to Do Things with Words (tr.it. Come fare cose con le parole, Marietti 1987) e diversi articoli, raccolti dopo la sua scomparsa nel volume Philosophical Papers (1961, tr.it. Saggi filosofici, Milano 1990).