Arkady Babchenko è un giornalista di trentatré anni che lavora a Mosca per la "Novaya Gazeta", il giornale di opposizione che vantava la firma di Anna Politkovskaja. Era ancora uno studente universitario quando, nel 1995, è stato chiamato dall'esercito russo per combattere la guerra in Cecenia. Sopravvissuto, quattro anni più tardi è ritornato negli stessi luoghi come volontario. Il ciclo di storie che ha scritto si basa sulle sue esperienze dell'epoca e gli è valso il Premio per il Primo Libro in Russia nel 2001. Il libro racconta il viaggio dell'autore dall'innocenza all'esperienza. Appena arrivato in un campo di smistamento a nord della Cecenia i suoi commilitoni più consumati gli infliggono il crudele trattamento intimidatorio riservato ai novellini spaventati come lui. Quando comincia il suo periodo di servizio attivo al fronte è diventato anche lui un soldato indurito e brutale. E questo è solo l'inizio di un incubo, raccontato in modo estremamente vivido sulla base delle esperienze personali dell'autore: la fame dei soldati russi che barattano le loro armi in cambio di cibo, l'amicizia, la vita abietta dei militari, i comandanti che torturano indiscriminatamente i loro soldati e i "ribelli".