La storia vera di una schiava raccontata in prima persona. Nel villaggio africano di Bakhita bambina Sudan, 1869 irrompono improvvisamente i negrieri arabi che la rapiscono e riducono in schiavitù. Negli anni successivi passa attraverso quattro padroni, l’ultimo dei quali è un italiano che la porta con sé in Italia (1885). Nel 1889 viene dichiarata legalmente libera dopo un incredibile arbitrato pubblico in presenza del vescovo di Genova e nel 1893 diviene suora canossiana. Muore a Schio il 1947; nel 1992 è proclamata beata e santa nel 2000. Il libro è il racconto di questi anni, accompagnato da ulteriori episodi relativi a Bakhita e da una raccolta di suoi pensieri. Il libro è infine completato da un breve studio sulla schiavitù di ieri e di oggi.
L'autore
Giuseppina Bakhita nacque nel 1869 a Olgossa, nel Darfur, Sudan. Ancora fanciulla, fu rapita e fatta schiava e venduta più volte. Nel 1895 arrivò in Italia e abitò a Mirano (Venezia). Nel 1890 ricevette il battesimo e nel 1893 entrò nel noviziato delle Suore Canossiane, dove fece la sua professione semplice tre anni più tardi. Nel 1927 emise la professione perpetua.Visse nella casa di Schio dove ricoprì diversi incarichi. Morì il giorno nel 1947. Fu proclamata santa il 1° ottobre 2000.