All’inizio degli anni Settanta Nanni Balestrini fu, tra tanti, il sismografo più sensibile di un’Italia spaventata. La violenza teneva in scacco la penisola, in tutto il mondo si guardava con apprensione a quello che stava succedendo.
Gli anni di piombo erano solo la manifestazione di qualcosa di più sottile e più feroce che scorreva dentro le vene del nostro paese.
La violenza illustrata, nel 1976, segnò l’evidenza – anche linguistica – di tutto questo. Il linguaggio, così rapido, disarticolato, dava conto di un sistema minato nelle fondamenta. Quell’edificio che sembrava solido, dopo la ricostruzione postbellica, in realtà aveva buchi che erano come fori di proiettile. I testi febbricitanti di Balestrini raccontavano quei fori.
A distanza di oltre quarant’anni, e dopo l’ennesima sbornia di finto benessere, l’Italia e il mondo intero vivono il momento forse più violento dell’ultimo torno di secolo.
È parso drammaticamente naturale, a Nanni Balestrini, tornare a osservare quel sismografo impazzito. È così che nasce, per puro istinto civile, questo nuovo progetto: gli attacchi alla Siria, il ghigno di Trump, la violenza sorridente delle foto di gruppo dei G20, la caccia all’uomo per il colore della pelle, fino agli sbarchi non autorizzati. Balestrini saccheggia i giornali, mette insieme pezzi di discorso dei cosiddetti media per far sentire quanta violenza c’è dentro la retorica ufficiale.
La nuova violenza illustrata, che raccoglie in un unico volume quarant’anni di violenza, è il documento più lancinante su quella cosa così contraddittoria che chiamiamo pace.
Sulle guerre sotterranee che ne increspano la superficie, e su quelle che le deturpano la faccia.
Il Gruppo 63 ha segnato un momento di grande importanza nella recente storia letteraria e culturale dell'Italia. Con esso emergeva cinquant'anni fa una nuova generazione di poeti, maturava un fervido clima di sperimentazione narrativa, nasceva una nuova critica che apriva la nostra letteratura a un vasto respiro internazionale. Questo volume ripropone al pubblico dei lettori due antologie che raccolgono e mettono a confronto le opere dei singoli autori che ne hanno fatto parte. La prima dedicata ai testi di poesia, narrativa e teatro presenta un universo variegato di forme letterarie che non ha precedenti nel nostro Novecento per il carattere di dirompente libertà, radicalità, giocosità, violenza iconoclasta e forza creativa che accompagnano ogni autentica rivoluzione del pensiero. La seconda antologia è dedicata agli scritti di critica, di teoria e di polemica, e raccoglie i più significativi contributi che il Gruppo 63 ha dato alla trasformazione del costume letterario e culturale del dopoguerra, nello stesso tempo anticipando sotto il profilo concettuale il dibattito sul postmoderno. Il lettore potrà verificare quanto quelle opere e quelle riflessioni siano ancora materia viva, dialetticamente pulsante, e come a tutt'oggi esse rappresentino un punto di riferimento irrinunciabile per interpretare la storia letteraria degli ultimi cinquant'anni.