A oltre trent'anni di distanza dalla prima edizione (Sansoni, 1984) viene riproposta l'opera fondamentale di Luigi Balsamo. La bibliografia. Storia di una tradizione ci restituisce ancora intatta - insieme al piacere di una scrittura sempre agile e di grande respiro narrativo - la peculiarità di un modo di interpretare e raccontare la storia che era apparso del tutto originale nel panorama della letteratura sul tema. Nella storia di Balsamo, che parte dalla cupiditas librorum degli umanisti e ci accompagna fino all'affermarsi dei repertori specializzati dell'Ottocento, il fenomeno bibliografico non risulta mai cristallizzato. Al contrario, considerando la bibliografia come «uno dei settori del complesso sistema di comunicazione sociale», riesce a indagare l'argomento da un'angolazione che porta il lettore a comprendere non soltanto che cosa è stata la bibliografia prima di oggi, ma anche come sia stata realizzata, perché e quando abbia avuto origine. Il libro disegna così una completa e avvincente storia della bibliografia, considerata nel suo intrecciarsi con le vicende politiche e religiose, il commercio librario, le istituzioni culturali, la storia delle idee.
Antonio Possevino, gesuita, fu protagonista della Controriforma in tutta Europa. Un suo carattere particolare è l'interesse quasi maniacale per i libri, da lui donati, suggeriti, elencati, censurati, arsi sul rogo. L'autore ne fornisce dunque un ritratto 'bibliografico', oltre che umano, alla luce dei suoi capolavori (Bibliotheca selecta e Apparatus sacer). Si aggiunge un innovativo census delle edizioni posseviniane nelle biblioteche britanniche. Informazione e persuasione divengono gli strumenti di una drammatica "guerra dei libri".