Con la "direttiva Bolkestein" si intende realizzare, nell'Unione europea, un mercato integrato per la prestazione di servizi. Ciò implica la rimozione di tutti gli ostacoli che limitano la libertà di prestare servizi, inclusi quelli che impediscono alle imprese lo spostamento di manodopera tra gli Stati. Per favorire tale spostamento, il diritto comunitario garantisce ai lavoratori distaccati sul territorio di uno Stato ospite un nucleo minimo di tutele, ma pone così anche le premesse per una erosione degli standard sociali riconosciuti negli Stati "importatori" di servizi labour intensive. Il libro affronta questi temi alla luce del nuovo Trattato di Lisbona e del diritto derivato, evidenziando una tensione - forte e difficilmente componibile - tra il rafforzamento della mobilità del fattore lavoro, imposta dalla liberalizzazione dei mercati, e il mantenimento di alti livelli di protezione sociale negli Stati nazionali.
Indice: Premessa. - I. Le prestazioni di servizi "labour intensive": la fornitura di lavoro altrui. - II. Le prestazioni di servizi "labour intensive": l'impresa dematerializzata. - III. Le prestazioni di servizi nell'Unione europea. - IV. L'impatto della liberalizzazione dei servizi sul diritto del lavoro nazionale. - V. La disciplina del distacco nella direttiva 96/71/CE. - VI. La mobilità del lavoro fra territorialità e sradicamento. - Riferimenti bibliografici.
Fabrizio Bano è professore di Diritto del lavoro nella Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Sassari. Fa parte della redazione della rivista "Lavoro e diritto". Con il Mulino ha pubblicato "Il lavoro senza mercato. Le prestazioni di lavoro nelle organizzazioni "non profit"" (2001).