Le confessioni di Geremia sono testi unici nella letteratura profetica di Israele. Esse permettono uno sguardo nella vita interiore del profeta, caratterizzata dal dissidio tra le esigenze personali di Geremia e quelle della sua vocazione. Per questo vanno collocate sullo sfondo del racconto di vocazione, di cui sono lo sviluppo, uno sviluppo che termina tragicamente, ma che appunto per questo diviene segno della loro autenticità. Il libro di Barbiero propone una traduzione fedele del testo masoretico, rinunziando a qualsiasi addolcimento accomodante. Esso persegue un'analisi sincronica del testo biblico, ponendo i singoli brani nel loro contesto canonico. Quest'orizzonte permette di vedere come la figura del profeta acquisti un valore esemplare per il popolo, che ha trovato in essa una via per superare la tragedia dell'esilio. Le confessioni di Geremia non terminano con un happy end, così come il suo libro, che termina con l'esilio in Egitto. Si può constatare, per le confessioni, un crescendo negativo: se all'inizio Dio risponde ai lamenti del suo profeta, nelle tre ultime confessioni il lamento rimane senza risposta. Il volto di Dio si manifesta sempre più come quello del "Dio lontano", fino a culminare nel grido disperato dell'ultima confessione: "Maledetto il giorno in cui sono nato" (Ger 20,14). Anche la vicenda terrena di Gesù termina con il grido terribile: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" (Mt 27,45 par.).
Descrizione
Il volume presenta undici meditazioni sulla vocazione e le Confessioni di Geremia. La figura di Geremia è singolare fra i profeti dell’Antico Testamento, perché è l’unica in cui si può percepire un dissidio tra la chiamata di Dio e le aspettative personali del chiamato. Tale dissidio viene rivelato nelle Confessioni: cinque brani autobiografici disseminati tra i capitoli 11 e 20 del libro biblico. Detti brani, vengono qui situati nel loro contesto canonico e letti in modo prevalentemente sincronico, ma dando attenzione anche ai lati storici, concreti della figura del profeta. Nelle Confessioni il profeta di Anatot (vicino a Gerusalemme) rivela dubbi, angosce e crisi che hanno accompagnato il suo ministero. La figura di Geremia diviene paradigmatica: in primo luogo, per il suo popolo, che ha visto in lui la strada per superare la tragedia dell’esilio; in secondo luogo, per l’uomo del NT, poiché la figura di Geremia è quella che più si avvicina a Gesù di Nazaret e alla sua passione redentrice. Ogni cristiano è un chiamato, e ogni chiamata passa, prima o poi, per qualche crisi. Così la vocazione e le crisi che Geremia ha sperimentato nella sua vita hanno un carattere esemplare non solo per l’uomo dell’Antico Testamento, ma anche per ogni cristiano e soprattutto per le persone con una chiamata particolare nel seno del popolo di Dio.
Punti forti
• Saggio di alta divulgazione biblica.
• Si fonda su uno studio scientifico serio dei testi originali, offrendone una traduzione «originale».
• Il linguaggio è chiaro e accessibile.
Destinatari
• Sacerdoti e seminaristi, religiosi e religiose, laici impegnati, cultori della lectio divina.
Autore
Gianni Barbiero, sacerdote salesiano, è nato nel 1944 a Trebaseleghe (Padova). Dopo aver trascorso un periodo nel Nordest del Brasile come missionario, ha compiuto gli studi biblici al Pontificio Istituto Biblico di Roma, all’École Biblique di Gerusalemme e alla Hochschule St. Georgen di Frankfurt (Germania), dove ha conseguito il dottorato e l’abilitazione in Esegesi dell’Antico Testamento sotto la direzione di Norbert Lohfink sj. Ha insegnato all’Istituto San Tommaso di Messina e alla Hochschule di Benediktbeuern (Germania). Dal 2003 è ordinario di Esegesi dell’Antico Testamento al Pontificio Istituto Biblico di Roma. Ha scritto fra l’altro: L’asino del nemico (1991); Das erste Psalmenbuch als Einheit (1999); Il regno di JHWH e del suo Messia (2009), oltre a numerosi articoli su riviste e collettanee. Con Paoline ha pubblicato: Cantico dei cantici. Nuova versione, introduzione e commento (2004); Non svegliate l’amore. Una lettura del Cantico dei cantici (2007); Il tuo amore è meglio della vita. Salmi commentati per la preghiera (2009).
I salmi si possono considerare un concentrato della teologia dell'Antico Testamento, in cui vengono raccolti e unificati gli impulsi vitali presenti negli altri libri. (Dalla Presentazione dell'Autore)I Salmi sono senza dubbio una miniera per chi cerca parole profonde e essenziali per parlare con Dio, per invocarlo nelle diverse situazioni della vita ed è proprio la loro essenzialità a renderli sempre attuali. I Salmi però, come dice l'Autore di questo commento, non sono da considerarsi solo come una raccolta di preghiere per la liturgia, ma piuttosto come una sintesi teologica della Torah. La stessa suddivisione dei Salmi in cinque libri evoca l'impianto della Torah, anch'essa divisa in cinque libri. L'Autore in queste pagine individua per il lettore i paralleli che collegano ogni salmo con gli altri salmi e con i libri dell'Antico Testamento, offrendo in questo modo un commento ricco e unitario, che introduce a una lettura sapiente, non solo dei salmi proposti, ma anche di altre pagine della Bibbia.Un libro utilissimo per chi ama la preghiera dei salmi e desidera non solo conoscerne la struttura, ma anche scoprire in essi tutta la forza teologica, cristologica e spirituale. I responsabili dell'animazione liturgica delle comunità ecclesiali trovano in queste pagine un sussidio prezioso.
L'autore si propone di accostare il lettore a uno dei testi più misteriosi e affascinanti della Bibbia offrendo alcune chiavi di lettura per comprenderlo e gustarlo. Come ogni parola di Dio, il Cantico dei cantici è anche parola profondamente umana e, come tale, ancorata a uno spazio e a un tempo precisi. Esso si colloca nella Palestina dell'epoca tolemaica (III secolo a.C.), e nasce come un confronto tra la concezione ebraica dell'amore e quella greca, sullo sfondo della cultura orientale, soprattutto egiziana. Il Cantico dei cantici si presenta così come un libro programmatico, con un messaggio ben chiaro. Esso si pone in dialogo e spesso in contrasto non solo con la letteratura del tempo, ma anche con la società ebraica e la sua concezione patriarcale dell'amore. Il libro si basa su uno studio approfondito dello sfondo storico e letterario del Cantico dei cantici; non si rivolge a specialisti, ma al lettore medio, portando a un pubblico più vasto il frutto della recente indagine esegetica sulla materia. È pensato per laici impegnati, per giovani che si preparano al matrimonio e per coppie di sposi, per sacerdoti e religiose, per catechisti, educatori e insegnanti di religione.