Alla fine degli anni Ottanta la dissoluzione del mondo comunista ha completamente ridisegnato lo scenario politico globale: è finito l'equilibrio bipolare della guerra fredda, nuovi protagonisti sono venuti avanti, nuove zone di tensione sono emerse, il sistema internazionale stenta a ritrovare un equilibrio e anzi oggi riceve i duri colpi della crisi. Il volume ricapitola con chiarezza i due ultimi decenni di politica internazionale: dalle eredità della guerra fredda alla vittoria dell'Occidente con l'implosione dell'Europa comunista, dal difficile unilateralismo americano all'espansione del radicalismo islamico, dal cammino dell'unione europea all'emergere della Cina come grande potenza, cha fa prevedere un ventunesimo secolo posto oramai sotto il segno dell'Asia.
Il volume raccoglie alcuni importanti scritti di Ottavio Barié, allievo di Federico Chabod e Franco Valsecchi, Professore emerito dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, dove ha insegnato per trent'anni Storia delle relazioni internazionali. Essi offrono un panorama sui due principali ambiti e periodi storici studiati da Barié nella sua lunga attività scientifica: il secolo dal 1815 al 1914 e la Guerra Fredda. Il primo vide protagonista l'Impero britannico, il secondo l'impero americano. L'uso nel primo caso della maiuscola e nel secondo della minuscola vuole indicare la diversità tra le due esperienze storiche. La Gran Bretagna utilizzò ampiamente e senza remore il termine Impero e la Regina Vittoria nel 1876 assunse il titolo di Empress of India. Negli Stati Uniti, invece, fin dall'inizio del secolo XX si è sviluppato un ampio dibattito sul fatto se il termine impero fosse appropriato per descrivere l'espansione e il ruolo egemonico più tardi assunto dal Paese. Il dibattito si è poi rinnovato, negli Stati Uniti e all'estero, durante la Guerra Fredda (si ricordi ad esempio la nota definizione di Raymond Aron dell'America come République impériale) e nel periodo post-bipolare.