Ormai si era sparsa la voce: nel Luogo, a casa del Grande Vecchio, c'era la possibilità di fare incontri sbalorditivi, rivivere emozioni indimenticate, provare sentimenti autentici. E seppure Francangelo, il suo assistente, faceva buona guardia, il senso dell'amicizia e il desiderio di calore umano alla fine avevano avuto il sopravvento. Ed ecco allora varcare quell'uscio personaggi spesso "distanti" fra loro, a volte persino con fama di "peccatori". Tutti egualmente grandi, e accomunati, forse, dalla mancanza di un'ultima carezza non ricevuta: il fuoriclasse che se n'era andato in una disperata solitudine, il campione garbato che aveva riunito un Paese nella gioia, la sublime cantante piegata dalle calunnie, il maledetto poeta della musica, la biondissima star dalla micidiale simpatia adorata in due continenti... Per qualcuno di loro c'era anche in serbo un'opportunità non solo assolutamente inattesa, ma quasi miracolosa! A Pablito sarebbe stato concesso di tornare sulla Terra per contribuire a un'indagine delicata; Diego avrebbe avuto la gioia di rivedere Napoli...
Il Grande Vecchio era sicuro che in quel luogo avrebbe trovato amici straordinari. La sua vita, un po' riservata, gli aveva comunque consentito di frequentare uomini potenti, dive bellissime, campioni ineguagliabili, artisti formidabili: molti li avrebbe rivisti volentieri, qualcuno che - per anagrafe - aveva solo incrociato lo avrebbe voluto conoscere un po' meglio. Così stilò un piccolo elenco e pregò Francangelo, il suo assistente, di cercarli. Quando vide arrivare quel celebre tenore con l'enorme foulard al collo, quel grandissimo pilota con lo sguardo malinconico, quel ragazzo timido con la bandana in testa, quella principessa col sorriso un po' triste e altri ospiti strabilianti capì di aver avuto un'idea bellissima. La cena fu un successo. Tutti andarono via felici. Con un cavallino fra le mani.