DESCRIZIONE: L’opera principale di Luigi Bazoli (1931-1996) è l’attività svolta come Assessore all’Urbanistica al Comune di Brescia, dal 1965 al 1980. In quindici anni di mandato ha ottenuto risultati straordinari. Ha rimodellato in tre riprese il piano regolatore di Brescia; ha cancellato la gran maggioranza delle precedenti previsioni edificatorie sui terreni privati; ha attivato in pareggio economico un’offerta di aree pubbliche che ha mandato fuori mercato anche le aree private residue; ha rotto l’alleanza tradizionale fra costruttori e mercanti di aree, e attivato un’alleanza alternativa fra costruttori e utenti, isolando gli interessi parassitari; ha trasformato l’urbanistica in un fattore di concordia sociale, politicamente vincente. Ha salvaguardato nei confini comunali il quadro storico e naturale, che ancora in parte sopravvive per suo merito. In più, ha offerto alla nuova cultura urbanistica italiana un contributo culturale e politico eccezionale, decisivo in quegli anni e prezioso anche oggi per un possibile rilancio di questo settore.
Questo volume consente ai lettori di sentir parlare ancora Luigi Bazoli, con gli scritti di urbanistica dal 1962 al 1994 e i discorsi pronunciati in Consiglio comunale come responsabile del governo urbanistico cittadino. Il tono delle dichiarazioni, la pregnanza culturale delle scelte e la semplicità del linguaggio comprensibile a ciascun cittadino, propongono un modello culturale valevole ancor oggi.
Il libro è inoltre arricchito dalla raccolta di tutti gli scritti di natura politica e culturale, quasi per intero pubblicati da «Città e Dintorni», la rivista fondata da Luigi Bazoli nel 1987 con l’intento che fosse strumento di riflessione e dialogo tra la politica e la società civile, in piena sintonia con il suo modo di concepire l’impegno da «uomo più della società che della politica, tanto meno della politica professionale».
(Mino Martinazzoli)