Partendo dalla propria esperienza personale e raccontando la partecipazione della divisione alpina Julia alla Seconda guerra mondiale – dalla campagna d’Albania alla ritirata di Russia – l’autore costruisce un’opera narrativa di straordinario valore, che esalta il senso della dignità dell’uomo nonostante la tragedia della guerra. Protagonisti della vicenda non sono singoli individui ma l’azione corale dell’intera divisione, tanto che l’autore stesso preferisce mimetizzarsi dietro il nome inventato di Italo Serri piuttosto che narrare in prima persona. Pubblicato nel 1963, Centomila gavette di ghiaccio ebbe subito uno straordinario successo, ottenendo, l’anno successivo, il prestigioso Premio Bancarella.