Ogni crisi procura dolore e sconcerto, ma offre anche la opportunità per il cambiamento. Questo vale per la crisi di una persona o di una collettività, come la pandemia, la guerra o la crisi ecologica. Ma non sempre riusciamo a 'vedere' e quindi a cogliere questa opportunità di cambiamento perché il nostro modo di pensare divide il mondo in bianco e nero, in buoni e cattivi, in torto e ragione. Questo libro, a partire dalla storia del primo paziente in Italia malato di Covid, intende raccogliere gli insegnamenti che quest'epoca ci sta mettendo a disposizione. La Pandemia ha funzionato come una lente di ingrandimento che ha fatto scorgere meglio molte anomalie del nostro vivere quotidiano e della convivenza umana. Attraverso la prospettiva psicoanalitica, con linguaggio accessibile e non specialistico, sono affrontate le angosce della nostra epoca e le 'abitudini' mentali non più adatte nell'Era della Complessità. Lo scopo del libro è quello di aprire ad una nuova visione del mondo e della vita che permetta di vivere e convivere con maggiore serenità ed armonia.
La rivalità è un sentimento che impregna le relazioni quotidiane avvelenandole e trasforma la vita in una gara continua per la ricerca del protagonismo. Ma da dove origina la rivalità? È possibile la vita senza competizione? Facendo riferimento alle teorie psicoanalitiche, biologiche e filosofiche più avanzate, con un linguaggio chiaro e non specialistico, si tenta di rinvenire le radici inconsce del sentimento di rivalità e i malintesi che lo alimentano. Si scoprirà così un nuovo orizzonte che permetterà di vivere la vita in armonia con se stessi e con gli altri.