
Un sacerdote americano, Maurizio, che è molto turbato a causa dell'amore, ricambiato, che prova per una donna, viene chiamato ad esorcizzare una grassa parrucchiera di nome Giuditta, dal cui corpo esce un diavoletto nudo, dalle sembianze di un uomo dispettoso e burlone, che assume il nome della parrucchiera, Giuditta, e dice di voler restare sulla terra, perché qui gli sembra tutto molto divertente e nuovo. Maurizio, imbarazzatissimo, si sente responsabile e lo presenta come suo parente, mentre quel cattivaccio gli combina un sacco di guai in ogni circostanza. Per riparare tanti disastri, il sacerdote è costretto a correre dietro allo scatenato Giuditta attraverso tutta l'Italia. Finché un giorno il piccolo diavolo incontra in treno una bella ragazza, Nina, che subito lo attrae irresistibilmente, e alla quale vince al gioco una notte d'amore, senza poter poi usufruire del premio, perché assolutamente ignorante in fatto di donne, e soprattutto di sesso. Egli è chiaramente innamorato di lei, e perciò la cerca continuamente, e quando scoprirà che anche Nina è un diavolo, mandata in missione per riacciuffarlo per riportarlo "laggiù", non potrà che accettare di seguirla.
La sceneggiatura, bella come un racconto, del film scritto da Roberto Benigni e Vincenzo Cerami. Il film vincitore di tre premi Oscar. Al volume è allegato un video di 140 minuti. Uscito alla fine del 1997, il film ha avuto straordinari riconoscimenti di pubblico e di critica, il Premio speciale della critica a Cannes e infine i tre Oscar, che non hanno fatto che sancire il successo di quello che Benigni ha definito un inno al fatto che siamo poeticamente condannati ad amare la vita per forza: perché la vita è bella".
Questo libro è la sceneggiatura, ricca come un racconto, del film scritto da Roberto Benigni e Vincenzo Cerami, "La vita è bella". Una storia che, come afferma lo stesso Benigni, "fin dal primo momento mi ha fatto battere molto forte il cuore... Perché la vita è bella, e anche nell'orrore c'è il germe della speranza, c'è qualcosa che resiste a tutto, a ogni distruzione... Il film è un inno al fatto che siamo condannati poeticamente ad amare la vita per forza: perché la vita è bella."