Il volume rappresenta uno strumento completo e mirato per la preparazione alle varie prove concorsuali. Il Manuale risulta aggiornato alle ultimissime novità legislative e contiene una sezione dedicata ai vizi formali dei verbali in materia stradale. Nella appendice online, sono presenti esempi di esercitazioni svolte, utili al superamento della prova pratica richiesta nei bandi. Materie presenti: Elementi di diritto costituzionale Elementi di diritto penale e di procedura penale Elementi di legislazione di pubblica sicurezza Elementi di disciplina degli stranieri Elementi di disciplina degli enti pubblici locali Elementi di circolazione stradale Elementi di ordinamento di polizia giudiziaria Elementi di polizia locale Elementi di polizia commerciale, annonaria e metrica Elementi di polizia ambientale, demaniale ed edilizia.
Un solo cofanetto racchiude tutti i canti dell’Inferno della Divina Commedia recitati con impareggiabile maestria da Roberto Benigni. Una occasione unica per conservare un ricordo prezioso di una interpretazione che ha fatto la storia della televisione e del teatro in piazza, riavvicinando milioni di persone al capolavoro di Dante Alighieri.
"Quel libro è lo "spettacolo" per eccellenza. Questi comandamenti fanno bene alla salute, ne abbiamo bisogno. E' la più bella storia del mondo, una storia che crediamo di conoscere ma poi si rivela sempre nuova… Diventano legge i sentimenti, l'amore, la fedeltà, il futuro, il tempo"
Roberto Benigni
IL VIAGGIO DEL PREMIO OSCAR PRATESE NELL’OPERA DANTESCA È INIZIATO IL 20 LUGLIO CON IL CANTO XXIII DELL’INFERNO. NEL CORSO DELLE DODICI SERATE PIAZZA SANTA CROCE È STATA CORNICE DI UN EVENTO UNICO AL MONDO ED HA ACCOLTO OLTRE 50MILA SPETTATORI, PER UN TOTALE DI 180MILA PRESENZE NELLE TRE EDIZIONI DELLO SPETTACOLO A FIRENZE.
ROBERTO BENIGNI, CHE SPIEGA E DECLAMA I VERSI DEL SOMMO POETA, È RIUSCITO A RESTITUIRE A QUESTA OPERA LETTERARIA, ATTRAVERSO UN’IMPORTANTE IMPRESA DIVULGATIVA NON COMUNE, L’ORIGINARIA VOCAZIONE POPOLARE. INSIEME A LUI MIGLIAIA DI PERSONE AFFASCINATE E RAPITE DALL’ESEGESI DEI CANTI HANNO RISCOPERTO LA GRANDEZZA POETICA E L’ATTUALITÀ DELLE TEMATICHE CUSTODITE NELL’OPERA DANTESCA.
IL VIAGGIO DEL PREMIO OSCAR PRATESE NELL’OPERA DANTESCA È INIZIATO IL 20 LUGLIO CON IL CANTO XXIII DELL’INFERNO. NEL CORSO DELLE DODICI SERATE PIAZZA SANTA CROCE È STATA CORNICE DI UN EVENTO UNICO AL MONDO ED HA ACCOLTO OLTRE 50MILA SPETTATORI, PER UN TOTALE DI 180MILA PRESENZE NELLE TRE EDIZIONI DELLO SPETTACOLO A FIRENZE.
ROBERTO BENIGNI, CHE SPIEGA E DECLAMA I VERSI DEL SOMMO POETA, È RIUSCITO A RESTITUIRE A QUESTA OPERA LETTERARIA, ATTRAVERSO UN’IMPORTANTE IMPRESA DIVULGATIVA NON COMUNE, L’ORIGINARIA VOCAZIONE POPOLARE. INSIEME A LUI MIGLIAIA DI PERSONE AFFASCINATE E RAPITE DALL’ESEGESI DEI CANTI HANNO RISCOPERTO LA GRANDEZZA POETICA E L’ATTUALITÀ DELLE TEMATICHE CUSTODITE NELL’OPERA DANTESCA.
Quando dico che la Divina Commedia è la vetta delle letterature, lo dico proprio perché è un piacere leggerla, e chissà cosa abbiamo fatto di straordinario per meritarci un dono cosí bello. È come se Dio ci avesse detto: «Guarda, siete stati talmente bravi e buoni che vi voglio premiare; vi dò uno che vi scrive la Divina Commedia!»
Roberto Benigni
Oltre a essere un attore Benigni è un raffinato intellettuale; anche se si presenta sul palco saltellando come un clown, è uomo di ottime letture e letterato di bocca fina, capace talvolta di sorprendere pure chi lo conosce bene, che butta lí tra parentesi il nome di un minore, ed emerge che Benigni lo ha letto, magari in originale.
Per cui queste lecturae Dantis paiono un poco, da parte sua, anche la manifestazione di una vocazione didattica, gaiamente professorale, che da tempo egli maturava... Il miracolo, che forse non sperava neppure lui, è che lo hanno seguito le folle... Cose che accadono solo ai profeti. Meglio che si fermi, altrimenti un giorno o l'altro gli salterà in mente di moltiplicare anche i pani e i pesci. E a lui, si sa, non piace chi si traveste da «unto del Signore».
Umberto Eco
Un libro scanzonato, leggero e dottissimo per chi ama la poesia e per le folle che dal 1991, dalle università ai teatri alla televisione, hanno cominciato o ricominciato ad amare Dante per come Benigni lo ha narrato. Il distillato del racconto orale con cui l'attore comico ha accompagnato tutte le sue letture dantesche. Che in modo allegro e pieno di vita ci parla di figure retoriche e di accenti, di bellezza e di amore, di religione, di Dio e del peccato. Un libro, infine, che col sorriso sulle labbra ci rende felici di parlare la stessa lingua di Dante Alighieri. Con uno scritto di Umberto Eco.
Si tratta di un monologo, con battute incentrate sulla satira politica. Partendo dall'annuncio della costituzione di un nuovo partito politico (il "partito del Pinzimonio"), Benigni prosegue passando dalla riforma della legge elettorale a quella dei Dieci Comandamenti finché, diventato Dio, proclama il suo Giudizio Universale nel quale vengono chiamati in causa i principali personaggi politici del tempo. Oltre alle molteplici citazioni dedicate a Silvio Berlusconi, a cominciare dalla "discesa in campo" con la quale venne fondata Forza Italia, si segnalano numerosi passaggi dedicati a Giuliano Ferrara. Fra le canzoni interpretate, Quando penso a Berlusconi, Quanto t'ho amato e È tutto mio.
Verso la fine degli anni Trenta in Toscana, due giovanottelli lasciano la campagna per trasferirsi in città. Guido, il più vivace, vuole aprire una libreria nel centro storico, l'altro Ferruccio fa il tappezziere ma si diletta a scrivere versi comici e irriverenti. In attesa di realizzare le loro speranze, il primo trova lavoro come cameriere al Grand Hotel, e il secondo si arrangia come commesso in un negozio di stoffe. Camminando, Guido si innamora di una maestrina, Dora, e, per conquistarla inventa l'impossibile. Le appare continuamente davanti, si traveste da ispettore di scuola, la rapisce con la Balilla. Ma Dora si deve sposare con un vecchio compagno di scuola, e tuttavia non è soddisfatta perché vede molto cambiato il carattere dell'uomo. Quando al Grand Hotel viene annunciato il matrimonio, Guido irrompe nella sala in groppa ad una puledro e porta via Dora. Si sposano ed hanno un bambino, Giosuè. Arrivano le leggi razziali, arriva la guerra. Guido, di religione ebraica, viene deportato insieme al figlioletto. Dora va da un'altra parte. Nel campo di concentramento, per tenere il figlio al riparo dai crimini che vengono perpetrati, Guido fa credere che loro fanno parte di un gioco a punti, in cui bisogna superare delle prove per vincere. Così va avanti, fino al giorno in cui Guido viene allontanato ed eliminato. Ma la guerra nel frattempo è finita, Giosuè esce, incontra la madre e le va incontro contento, dicendo "abbiamo vinto".
Attilio De Giovanni è un poeta innamorato della poesia e della bella Vittoria, che però non corrisponde al suo amore. Per conquistarla, l'esuberante Attilio non esiterà a cacciarsi nelle situazioni più assurde e più comiche che porteranno la sfortunata coppia in Iraq, proprio all'inizio del conflitto con gli americani. Attilio, senza conoscere una sola parola di arabo, inizia la sua guerra personale armato solo di poesia.