Volume di preparazione ai Concorsi in attesa di pubblicazione bando presso il Comune di Roma per l'assunzione di Agenti di Polizia Municipale.
Il volume rappresenta uno strumento completo e mirato per la preparazione alle varie prove concorsuali. Il Manuale risulta aggiornato alle ultimissime novità legislative e contiene una sezione dedicata ai vizi formali dei verbali in materia stradale. Nella appendice online, sono presenti esempi di esercitazioni svolte, utili al superamento della prova pratica richiesta nei bandi. Materie presenti: Elementi di diritto costituzionale Elementi di diritto penale e di procedura penale Elementi di legislazione di pubblica sicurezza Elementi di disciplina degli stranieri Elementi di disciplina degli enti pubblici locali Elementi di circolazione stradale Elementi di ordinamento di polizia giudiziaria Elementi di polizia locale Elementi di polizia commerciale, annonaria e metrica Elementi di polizia ambientale, demaniale ed edilizia.
1943-1993: per cinquant'anni la storia della Democrazia Cristiana ha coinciso con la storia dell'Italia e della sua Repubblica. Luigi Sturzo, Alcide De Gasperi, Amintole Fanfani, Aldo Moro, Francesco Cossiga, Ciriaco De Mita e Giulio Andreotti sono solo alcuni dei protagonisti di un partito oggi rimpianto da molti e allo stesso tempo pressoché sconosciuto alle nuove generazioni. Senza nostalgia gli autori ricostruiscono la memoria di un passato recente per immaginare un futuro prossimo diverso da ciò che è stato e magari differente da ciò che è. Prefazione di Giulio Andreotti.
Filosofo della politica e del costituzionalismo sconosciuto allo stesso pensiero politico prerisorgimentale, Antonio Rosmini fu il maggiore esponente del cattolicesimo liberale. Osteggiato da una sinistra demagogica e legata al mito francesista - fondamento della Rivoluzione e della Restaurazione - e da una forte tendenza reazionaria della curia romana, credette, ricambiato, in Pio IX "papa liberale". Amico di famiglia dei fratelli Gustavo e Camillo Cavour, insegnò a entrambi come evitare uno scontro tra neoguelfi e neoghibellini. Critico dello Statuto Albertino, che considerava la cattolica come religione dello Stato piemontese, sul quotidiano "Il Risorgimento" Rosmini scrisse parole pacate per spiegare come giungere a un'unità italiana, magari confederale: non sul modello francese e neppure su quello inglese, ed esprimendo invece simpatia per lo statunitense. Insegnò a Camillo Cavour il principio "libera Chiesa in libero Stato", che poi il conte fece proprio in un paese che andava espandendosi in maniera troppo laicista e scarsamente coordinato coi maggiori settori popolari di espressione cattolica. Rosmini anticipò il popolarismo sturziano e la democrazia cristiana degasperiana. Nel libro vengono analizzati i dodici articoli sulla costituzione di un futuribile Regno dell'Alta Italia, rimasto irrealizzato per il prevalere degli interessi di casa Savoia e di una non convenienza francese e inglese a fare dell'Italia la maggiore potenza mediterranea. Prefazione di Antonio Maccanico.
Una rilettura del decennio degasperiano da un'angolazione inedita: la ricerca di una democrazia matura, cioè di una democrazia dell'alternanza non condizionata dalle estreme forze politiche e fondata sulla collaborazione/competizione fra democristiani popolari e socialisti autonomi, come nelle grandi democrazie occidentali. Un disegno non realizzato, ma seria mente valutato: molto chiaro nella visione di Alcide De Gasperi; più sognato e anche desiderato nei propositi di Pietro "Menni (bloccato dal suo apparato filosovietico) e di Giuseppe Saragat (decisamente occidentalista); obiettivamente irrealizzabile, perdurando la maggioranza assoluta della Dc. Una ricostruzione dettagliata sulle origini, le ostilità, i progetti relativi alla cosiddetta "legge truffa", voluta innanzitutto da liberali e socialdemocratici (molto meno dai democristiani) che vale a ristabilire la verità storica dopo cìnquant'anni di propagandisti falsi e devianti. Una sollecitazione a riguardare il degasperismo - come pensiero, insegnamento politico e ancoraggio internazionale -, quale fonte d'abbeveraggio ideale e orientativo nelle alleanze e nelle contrapposizioni italiane ed europee all'inizio del XXI secolo. (Prefazione di Ortensio Zecchino)
Ancora nel 1992 partito di maggioranza relativa, nel 1993 la Dc non c'era più. Chi ne aveva decretata la sparizione? I giudici miliziani che da tempo propugnavano la politicizzazione del diritto e recentemente avevano preso a decapitare la classe dirigente di governo? E i democristiani, perché si erano lasciati ferire come agnelli sacrificali sull'altare giustizialista? Non ci furono per caso degli assalti clericali ad un partito democratico ora accusato di non credere più all'eticità di Stato, un concetto tipico dei regimi assoluti? E dov'erano finite le capacità mediatorie di una "forza tranquilla"? Di questi e di altri controversi interrogativi dà conto questo libro, opera di un osservatore interno.